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    Quello che separa Fiorentina e Aquilani dal rinnovo

    Quello che separa Fiorentina e Aquilani dal rinnovo

    • Luca Cellini
    Quando il 3 agosto 2012 la Fiorentina ufficializza l’acquisto dal Liverpool di Alberto Aquilani, il club viola completa un inseguimento iniziato un anno prima. A prelevare dai Reds l’attuale numero 10 gigliato ci pensarono il direttore sportivo che al club inglese lo aveva venduto, Daniele Pradé, ed il direttore tecnico che ai tempi lavorava nella società che attualmente ha Brandon Rodgers come allenatore, Eduardo Macia. Ora entrambi dovranno risolvere una vicenda di mercato diventata ingarbugliata.

    Quella che a tutti sembrava una questione di pura formalità, ovvero l’estensione contrattuale dell’ex anche di Triestina, Juventus e Milan, si sta materializzando in un caso che potrebbe somigliare a quello di Montolivo, ovvero la cessione a parametro zero di un giocatore divenuto importante negli equilibri di campo e dello spogliatoio. Attualmente il contratto che lega Aquilani alla Fiorentina scade nel giugno 2015, quindi fra poco meno di tre mesi il centrocampista sarà svincolato.

    Ma come si è arrivati a questa situazione? Quando Alberto Aquilani ha firmato il suo primo contratto con la Fiorentina, forzando il suo legame contrattuale con il Liverpool, aveva avuto la promessa, dietro a rinuncia importante al ricco ingaggio percepito in Gran Bretagna, di un riconoscimento economico in fase di rinnovo. Rassicurazioni in questo senso erano arrivate al calciatore anche dal patron Andrea Della Valle. La prima proposta di allungamento dell’accordo offerta al giocatore è arrivata però mentre la Fiorentina vedeva aumentare sensibilmente il proprio monte ingaggi, e quindi non alle cifre che il centrocampista capitolino sperava e la situazione si è bloccata. Non è un segreto infatti che il 30enne vorrebbe rimanere a Firenze fino a fine carriera ma lo vorrebbe fare firmando un ultimo contratto della durata di almeno tre anni, a cifre almeno non ridotte rispetto a quelle attuali, come invece gli hanno offerto i dirigenti viola. 

    La situazione come detto è bloccata e se da una parte Aquilani non vorrebbe mettere in difficoltà la società che gli ha dato la possibilità di rilanciarsi ad alti livelli in serie A, dall’altra si aspetta di ottenere quanto dovuto. Come accade in certe vicende, Pradè e Macia lavorano serenamente, pensando però alle alternative.

     

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