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  • Quelli che hanno detto 'no' alla Juventus

    Quelli che hanno detto 'no' alla Juventus

    • Cesare Bardaro
    Auguri di buon compleanno a

    PAOLO MALDINI, 1968, ex difensore del Milan dal 1985 al 2009. Ha vinto 26 trofei: 7 scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Supercoppe italiane, 5 Coppe dei Campioni/Champions League (con il record di 8 finali giocate, a pari merito con Francisco Gento), 5 Supercoppe europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA.vicecampione del Mondo nel 1994 e vicecampione d'Europa nel 2000. Ha giocato 647 partite in A e tiene il record di partite disputate nelle competizioni UEFA per club (174); è il giocatore con il maggior numero di presenze con la maglia del Milan (902). Terzo nella classifica del Pallone d'oro 1994 e 2003. l' 1 maggio scorso.l' Athletic Bilbao gli ha consegnato il cosiddetto Premio "One Club Man Award", che viene assegnato a quei giocatori, esterni all'Athletic, che hanno trascorso tutta la loro carriera con la maglia dello stesso club. Il Milan non gli ha reso onore nello stesso modo.

    “La voce di "figlio di" mi ha accompagnato fino alla prima squadra. Giochi solo perché sei il figlio di Maldini: voci di avversari ma anche di genitori dei miei compagni. So che a Sandro Mazzola era stato riservato lo stesso trattamento. Ed è per questo che vorrei risparmiarlo ai miei figli”. Poi un giorno suo padre disse:"Lui non è più il figlio di Cesare, io sono diventato il padre di Paolo". I suoi figli giocano uno nella Primavera e l'altro nei Giovanissimi del Milan. “Dalla squadra dell'oratorio di piazza San Pio X sono passato a quella del Milan. All'oratorio il campo era di cemento e io da piccolo avevo la fissa di giocare in porta. Mi tuffavo e mi conciavo di brutto. Per me era un gioco, non pensavo alla fama di mio padre. A casa, nel piano sotto al nostro un mio compagno di scuola aveva un grande terrazzo: giocavamo uno contro uno, anche due contro due. Ho scoperto casualmente che mio padre, quand'era a casa, e non succedeva spesso, ci guardava dal nostro balcone. Riandando a quegli anni, ho scoperto un'altra cosa: che mi allenavo da solo, contro un muro, a un tocco, a due tocchi. E tornando da scuola scendevo due fermate prima e correndo facevo la gara contro il tram. Ecco, credo che la mia competitività sia nata allora.Quando dissi a Cesare che mi sarebbe piaciuto provare in una squadra vera, mio padre, oltre all'immancabile riferimento all'importanza dello studio, mi fece solo due domande: vuoi giocare nell'Inter o nel Milan? Vuoi giocare in porta o fuori?


    PIETRO PAOLO VIRDIS, 1957, ex attaccante diNuorese, Cagliari, Juventus, Udinese. Milan, Lecce Ha vinto 3 scudetti (2 con la Juve, 1 col Milan) e 1 Coppa dei Campioni (Milan) Capocannoniere 1986-87 con 17 reti. Il primo maggio 1988,con due gol al San Paolo  sfilò lo scudetto al Napoli di Maradona, «al termine di una settimana polemica, con Diego che tuonava "voglio solo bandiere azzurre allo stadio", ma alla fine uscimmo tra gli applausi, ed è il ricordo più bello, l'omaggio di quel grande stadio a noi rossoneri». 





    "Virdis è molto intelligente, sa jocare al calcio. Per lui segnare è fascile» (Niels Liedholm)

    Alla Juve non ci voleva andare. “Io non ci volevo andare alla Juve, e il motivo era molto semplice: giocavamo in B,avevamo perso gli spareggi per la serie A, volevo rimanere nella mia squadra, nella mia città. Io sono nato per caso a Sassari, io sono di Sindia. Mio padre Pietrino era ispettore agrario a Cagliari, ero l'unico maschio della famiglia. Poi babbo è morto e io non me la sono sentita di andar via da Cagliari.  Andai dal presidente Delogu per dirglielo chiaro: la delusione è troppo grossa, voglio restare per riportare il Cagliari in A. È una questione di orgoglio. Lui mi guardò un po' così, poi mi disse: ragazzo, non c'è più una lira, sei già della Juve. Per me, allora, la Juve non era un sogno: era un dramma. Mica per la società, ci mancherebbe: solo per dire com'ero fatto io. Guarda caso, ci andai controvoglia, pieno di patemi, e feci una fatica boia ad ambientarmi. Loro avevano appena vinto scudetto e coppa Uefa, trasecolavano: ma chi è questo qui che a vent'anni non vuole venire alla Juve e che oltretutto ti manda pure a quel paese, quando gli garba... Difatti tornai a Cagliari in prestito, poi di nuovo a Torino, un po' meglio, scudetto vinto, finché non arrivano Platini e Boniek con grande spesa, così che il club decide di recuperare qualcosa vendendo proprio me, all'Udinese, la bella Udinese dei Causio, dei Mauro, poi degli Zico.  Terminai di giocare a Lecce, 34enne. Avrei potuto scroccare ancora qualche contratto in giro, ma non mi sentivo più all'altezza. Il mio onore e il mio orgoglio me lo impedivano. Ho chiuso quando mi è sembrato il momento giusto. Nessuno sa mai quale sia: devi sentirlo dentro, sulla pelle». Ha aperto con la moglie un'enoteca a Milano, in zona Sempione “"Il gusto di Virdis". “anche quando giocavo mi piaceva cercare le particolarità enogastronomiche. Io e mia moglie andavamo in giro ad assaggiare cibi e prodotti. Poi ci siamo detti:"Perché non facciamo una cosa nostra?". L' abbiamo fatto. Fare gol non è per niente facile, ma vendere caciotte e olive di questi tempi è decisamente più difficile. Però attenzione: io non mi lamento, sono fortunato...»

    Auguri anche a

    FELIPE MELO 1983, centrocampista brasiliano dell'Inter, ex Fiorentina e Juve. Il suo acquisto dall'Almeria per 8 milioni di euro e la cessione ai bianconeri torinesi per 25 milioni l'anno successivo è stato uno dei capolavori di Pantaleo Corvino

    PAOLO CANNAVARO, 1981, difensore del Sassuolo e fratello minore,in ogni senso, di Fabio

    RICCARDO BIGON, 1971, direttore sportivo del Bologna, ex Reggina, Napoli, Verona. Figlio di Alberto, ex giocatore e allenatore del Napoli del secondo scudetto. Ex calciatore nelle serie minori

    ANTONIO ROSATI, 1983, portiere del Perugia

    DIEGO FALCINELLI, 1991, attaccante del Sassuolo

    GAEL GENEVIER, 1982, centrocampista francese del Lumezzane, dopo aver girato mezza Italia (Perugia, Catania, Acireale, Sangiovannese, Pisa, Siena, Torino, Livorno, Juve Stabia, Pro Vercelli, Novara)

    CHRISTIAN EZEQUIEL LLAMA,  1986, centrocampista argentino dell'Aldosivi (Argentina) In Italia al Catania e alla Fiorentina,

    STEFANO NAPOLEONI, 1986, attaccante italiano del Basaksehir (Turchia) Una carriera tutta all'estero Non ha mai esordito nei campionati professionistici italiani. E neanche nei dilettanti. Scoperto da Zibi Boniek quano era nella Primavera del Tor di Quinto, fu ingaggiato dal Widzew Lodz, Iil primo calciatore italiano a firmare per una squadra polacca, seguito qualche mese dopo da Joseph Oshadogan, ex difensore di Reggina, Cosenza e Foggia. Poi in Grecia, al Levadiakos. Un mancato passaggio al Siena
    «Ho passato diversi giorni a Siena, allenandomi con la squadra. Tutto sembrava fatto, il mister e lo staff tecnico erano contenti delle mie prestazioni. Poi, verso la fine del mercato, sono sorti alcuni problemi fra di noi e tutto è saltato». Lo attende allora l'Atromitos
    «Ho scelto di giocare in una delle prime tre squadre della Grecia: siamo in costante miglioramento e credo che sarà una buona vetrina per me».  A gennaio 2016 il passaggio in Turchia «Sono italiano, non ho mai giocato in Italia perché sono andato via da giovane. Ed è chiaro, all’Italia ci penso sempre. Anche se qui sto bene perché mi sono abituato, prima o poi vorrei tornare in Italia. Possibilmente in serie A».

    GASTON CELLERINO, 1986, attaccante argentino del Bolivar (Bolivia). Fece furore  in Cile dove con i Rangers de Talca segna a raffica e finisce dietro Lucas Barrios nella classifica cannonier  ed è considerato il re della rovesciata. Nel gennaio 2009, dopo un agguerrito con la Lazio (che lo voleva solo in prestito) firmò un quinquennale col Livorno Giocherà in totale  24 partite  (per un totale di 814 minuti) in serie B e 5 partite, pe un totale di 79 minuti in serie A  Nel gennaio 2010 fu dato in prestito al Celta Vigo. Il 6 agosto 2011 finì in prestito al Racing Avelhaneda allenato da Simeone, e quindi, nel gennaio 2012  in Cile all'Union La Calera. Qui però rischiò di passare direttamente dalla Calera alla galera perché colpì con un colpo di kung fu il portiere dei Santiago Wanderers, Mauricio Viana.  Finì  in commissariato con l'accusa di aver violato la legge contro la violenza negli stadi, rischiando fino a 3 anni di carcere. Si giustificò  dicendo di aver reagito a insulti nei confronti dei propri familiari A luglio 2013 viene ceduto proprio al Santiago Wonderers, dove ritrova  Viana. I due diventano amici

    Buon compleanno a    

    ANDREA RAIMONDI, 1980, attaccante del Benevento
    FRANCESCO QUINTAVALLA, 1982, terzino destro  svincolato da gennaio scorso  dal Santarcangelo
    ANDREA FEOLA, 1992, mediano dell'Arezzo, in prestito dal Trapani
    MARCO FIRENZE, 1993, attaccante del Catanzaro, in prestito dal Crotone

    Il 26 giugno era nato anche

    VIRGILIO MAROSO, 1925-1949, terzino sinistro del Grande Torino, caduto a Superga

     

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