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Quelle 'porte chiuse' all'Inter e un derby come svolta: Milan, che occasione per Tonali
ESAME BIG-MATCH - Non può essere altrimenti, in una gara dal profumo di turning point di una stagione vissuta sin qui in testa ma con il fiato dei cugini sul collo. Fino al sorpasso di settimana scorsa, che il Milan intende immediatamente replicare: vincere domani significherebbe, per ambo le formazioni, raccogliere una dosa di autostima difficile da misurare. Lo stesso vale, nello specifico, per il centrocampista di Sant'Angelo Lodigiano, rossonero doc dalla nascita. Un big match per svoltare: sin qui, infatti, l'ex Brescia ha giocato solo 3' nel derby d'andata, non scendendo in campo contro Roma, Napoli e Juve. Pioli, tuttavia, punta su di lui. In conferenza stampa lo ha elogiato, sottolineandone capacità e determinazione. Tonali, dal canto suo, sta crescendo: a Belgrado, entrato a freddo, ha risposto presente, servendo un'ottima palla per Theo Hernandez in occasione del rigore procurato.
IL CAMBIO DI ROTTA - Il derby, però, raccoglie in sé contenuti e contenuto: perché l'Inter, per Tonali, è quell'avversario che poteva essere il presente. Fino a primavera inoltrata, infatti, i nerazzurri sono stati davanti a tutti. "I club che si affacciavano venivano respinti proprio perché c'era la società nerazzurra" ha raccontato Cellino. Poi, però, la retromarcia nerazzurra dettata da Suning e l'affondo del Milan che ha illuminato gli occhi del ragazzo: "L'effetto è stato bellissimo. Quando ho saputo di questo, ho chiuso le porte a tutti. C'era il Milan, dovevo andare al Milan". Parole e musica di un ragazzo determinato, pronto ora a guidare il suo Milan nel derby più importante. Perché "insieme - come insegna lui - si può fare tutto".