Quel Balotelli che bacia la maglia della bell'Italia di Prandelli
Xavier Jacobelli
Direttore www.quotidiano.net
Cesare Prandelli ha vinto un'altra sfida. Si chiama Mario Balotelli. L'eurogol di SuperMario, il primo in azzurro e la brillante prova di Wroclaw contro la Polonia dimostrano che il 1° luglio 2010, quando si era insediato al posto di Lippi dopo il disastro sudafricano, il nuovo ct aveva visto giusto puntando su quello che allora era ancora un Bad Boy e oggi è diventato Wonder Boy. La cura Prandelli combinata con la cura Mancini sta trasformando l'idolo dei tabloid inglesi che adesso fa notizia per ciò che riesce a fare meglio: il bomber. Mario sta maturando, in campo e fuori. Quel bacio alla maglia azzurra dopo il gol è un'immagine bellissima: uno spot per la nuova Nazionale che piace e che cresce.
Il test polacco è stato positivo e gratificante per il selezionatore che da grande farà il Bearzot. Indisponibili Cassano e Rossi, Prandelli ha puntato su Balotelli e Pazzini, ricominciando dal 4-3-1-2 con Montolivo schierato alle spalle delle punte. Hanno segnato l'uno e l'altro. La Nazionale ha offerto una prova discreta nel primo tempo, illuminato da quel tocco di alta scuola dell'ex interista che ha fulminato Szczesny, il portiere dell'Arsenal, pescato fuori dai pali.
Nella ripresa, invece, l'Italia ha dato un'autentica dimostrazione di forza: ha raddoppiato con Pazzini, su assist di Balotelli che ha sfiorato per altre tre volte il gol; ha esaltato la bravura di Buffon che ha parato il rigore a Blaszczykowski; ha dimostrato di avere a disposizione più di un modulo efficace, passando con disinvoltura al 4-3-3, cambiando gli interpreti il cui impiego Prandelli ha dosato con cura (fuori Pirlo, De Rossi, Marchisio, Montolivo, Criscito e Pazzini; dentro Pepe, Thiago Motta, Nocerino, Aquilani, Ogbonna, al debutto in Nazionale e Matri che s'è mangiato un gol grande come una casa), ma non il respiro di un gioco, sempre più ricco di personalità e sempre più solido.
Aspettando l'Uruguay campione del Sudamerica martedì a Roma, Prandelli ha mosso un altro passo nella direzione giusta, quella che lo riporterà in Polonia nel gugno 2012 per la fase finale dell'Europeo condivisa con l'Ucraina.
Il bilancio di Cesare è eccellente: ha vinto il, girone di qualificazione con 26 punti, record assoluto nella storian della Nazionale e una difesa che ha incassato soltanto 2 gol risultando la migliore di tutti i gruppi eliminatori. Complessivamente, fra gare per Euro 2012 e amichevoli, l'Italia di Prandelli ha disputato 17 incontri: 11 vittorie, 4 pareggi, 2 sconfitte, 27 gol segnati, 5 subiti. Ma sono la filosofia di gioco e lo spirito del gruppo le garanzie più importanti per ritornare ai vertici del calcio mondiale. Anche nel segno di SuperMario.
POLONIA-ITALIA 0-2
MARCATORI: Balotelli al 30’ p.t.; Pazzini al 15’ s.t.
POLONIA (4-2-3-1): Szczesny; Piszczek, Glowacki, Perquis (dal 23’ s.t. Wasilewski), Wawrzyniak; Murawski (dal 35’ s.t. Dudka), Polanski (dal 20’ s.t. Mierzejewski); Blazczykowski, Obrianiak (dall’11’ s.t. Brozec), Peszko (dal 20’ s.t. Matuszczyk); Lewandowski. (Fabianski, Wojtkowiak, Komorowski, Rybus, Gol, Jodlowiec). All. Smuda.
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Abate, Ranocchia, Chiellini, Criscito (dal 32’ s.t. Ogbonna); De Rossi (dal 1’ s.t. Pepe), Pirlo (dal 1’ s.t. Thiago Motta), Marchisio (dal 16’ s.t. Nocerino); Montolivo (dal 16’ s.t. Aquilani); Pazzini (dal 16’ s.t. Matri), Balotelli. (Sirigu, De Sanctis, Maggio, Balzaretti, Osvaldo). All. Prandelli.ARBITRO: Duhamel (Fra). NOTE: stadio esaurito. Ammoniti Polanski e Ogbonna. Recupero: 0’ p.t., 3’ s.t.