Fiorentina: tutti i 'no' di Della Valle
Da figura schiacciata in un angolo, quasi privo di personalità, contestato apertamente dai tifosi, punzecchiato da critica e giornalisti, a uomo in grado di rilanciare il progetto viola, che esalta e si esalta con la sua Fiorentina e che è pronto a calare nuovi assi per rinforzare la squadra a disposizione di Vincenzo Montella. Andrea Della Valle idealmente dovrebbe capeggiare sulla copertina del 'Time' come personaggio della stagione 2012-2013. E' lui che ha rifondato la società, è lui che ha coinvolto di nuovo il fratello Diego nel calcio, è lui che si è trasformato nuovamente in patron-tifoso, visto che ci tiene a far visita alla squadra anche nei week-end privi di calcio, quelli per gli impegni delle Nazionali, e si scatena in tribuna autorità ad ogni azione di Pasqual e compagni.
E pensare che, se bisognasse scrivere una biografia calcistica del minore dei fratelli Tod's, fondamentale sarebbe partire dai suoi 'no'. E' vero, è stato Diego Della Valle nell'estate calda di Calciopoli a trattenere Luca Toni a seguito di un colloquio privato a San Piero a Sieve (il giocatore aveva già un accordo più che verbale con l'Inter), ma è stato Andrea che ha detto 'no' alla sua voglia di appendere gli scarpini al chiodo la scorsa estate, facendo firmare all'attaccante un contratto basato più sulla fiducia che sulle reali capacità fisiche di un 36enne.
E' stato Andrea Della Valle a bloccare il trasferimento di Adrian Mutu alla Roma nel torrido calciomercato del 2008, così come nel gennaio 2011 l'acquisto di Paulo Vitor Barreto (prossimo avversario con il suo Torino al 'Franchi'), perché preoccupato dalle condizioni fisiche del giocatore, che infatti ha impiegato altri 18 mesi a rimettersi in piedi. Ed è ancora stato l'attuale presidente onorario a parlare con Stevan Jovetic, facendo sì che il montenegrino almeno per un anno non approdasse all'odiata Juventus.
Il direttore sportivo Daniele Pradè, checchè ne dica il collega Marotta - che parla di ottimi rapporti fra il club bianconero e la Fiorentina -, aspetta ancora il 'via libera' di Andrea Della Valle per trattare con il club torinese, reo di aver ostacolato l'affare Berbatov. E poi, oltre al mancato rinnovo del contratto dell'allora uomo mercato Pantaleo Corvino, bisogna ricordare anche il 'no' di Andrea Della Valle a tutti quei giocatori che si erano resi protagonisti dell'ormai celebre 'notte delle pernici'. 'Non li voglio più vedere con la nostra maglia' disse Della Valle piombando a Moena.
Uno di questi era Alessio Cerci che, soltanto tre mesi prima, alla vigilia della gara salvezza contro il Lecce, in cui i viola erano obbligati a vincere, aveva rassicurato l'azionista di riferimento gigliato: 'Tranquillo pres, ci penso io!'. Non è bastato ad assicurare la permanenza a Firenze del 'discolo' di Valmontone. Un uomo tranquillo, per bene, ma anche deciso nei suoi dinieghi, Andrea Della Valle, come un padre coi figli, per aiutare quest'ultimi a migliorare e crescere, solo per il bene della sua Fiorentina.