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    Quagliarella, le origini: 'Lo provarono Juve e Napoli, andò al Torino. Quando non segnava...'

    Quagliarella, le origini: 'Lo provarono Juve e Napoli, andò al Torino. Quando non segnava...'

    • Lorenzo Montaldo
    Alle origini del campione. La storia dello straordinario attaccante della Sampdoria Fabio Quagliarella nasce da lontano, dalla sua Castellammare di Stabia e dai campetti polverosi di provincia. A raccontare la sua storia è stato lo scopritore Aniello D’Auria, detto Bardella, ex dirigente della Junior Gragnano: "Lui giocava con Don Luigi Salvato a Castellammare nella categoria pulcini. Noi avevamo una squadra, la Junior Gragnano, che teneva il pallone per 38 minuti nelle partite di 20 minuti per tempo e segnavamo gol a grappoli" attacca il primo estimatore dell'attaccante che a 36 anni incanta la Serie A. "Fabio voleva giocare con la nostra squadra perché era molto più forte delle altre. Giocò qualche torneo con noi e lo prendemmo quando il campionato pulcini era già iniziato. Già allora faceva tantissimi gol. Aveva la numero 7, poi ha sempre usato la 27 in onore di Niccolò Galli: si conobbero ai tempi delle giovanili ed erano grandi amici".

    Poi, dopo valanghe di reti, il passo nel grande calcio: "Dopo un anno e mezzo lo abbiamo ceduto al Torino tramite Musella. Fabio fece un provino per tre giorni e lo presero subito. Fece provini anche con la Juventus e il Napoli. Non volevo che facesse il pendolare e per questo motivo non lo diedi agli azzurri. I bianconeri, invece, tentennavano molto. Poi uscirono fuori i granata e subito lo presero, perché la Juventus dopo diversi mesi ancora non era convinta del tutto. Fabio andò via da casa volentieri perché è sempre stato un ragazzo coi paraocchi, vede soltanto il pallone. Per lui l’importante è giocare e segnare, questa è la sua vita. E quando non segnava si piangeva parecchio negli spogliatoi".

    Inevitabile soffermarsi sullo straordinario rendimento in blucerchiato: "Fabio sta bene alla Sampdoria e gli conviene restare dove gli vogliono bene, come a Genova. Se proprio deve andare in una big, spero che torni al Napoli" ha spiegato a Tuttocalcionews.it D'Auria. "Ma non credo che De Laurentiis sia disposto ad offrirgli lo stesso ingaggio che gli garantisce Ferrero. Futuro alla Juve Stabia? È un grande stabiese e gli stabiesi veraci ci tengono a questa cosa. Non escludo che possa fare qualche anno a Castellammare, magari in Serie B. Anche se non credo prima di due anni - conclude Bardella - visto il contratto appena rinnovato con la Sampdoria”. 

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