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Quagliarella, le origini: 'Lo provarono Juve e Napoli, andò al Torino. Quando non segnava...'
Poi, dopo valanghe di reti, il passo nel grande calcio: "Dopo un anno e mezzo lo abbiamo ceduto al Torino tramite Musella. Fabio fece un provino per tre giorni e lo presero subito. Fece provini anche con la Juventus e il Napoli. Non volevo che facesse il pendolare e per questo motivo non lo diedi agli azzurri. I bianconeri, invece, tentennavano molto. Poi uscirono fuori i granata e subito lo presero, perché la Juventus dopo diversi mesi ancora non era convinta del tutto. Fabio andò via da casa volentieri perché è sempre stato un ragazzo coi paraocchi, vede soltanto il pallone. Per lui l’importante è giocare e segnare, questa è la sua vita. E quando non segnava si piangeva parecchio negli spogliatoi".
Inevitabile soffermarsi sullo straordinario rendimento in blucerchiato: "Fabio sta bene alla Sampdoria e gli conviene restare dove gli vogliono bene, come a Genova. Se proprio deve andare in una big, spero che torni al Napoli" ha spiegato a Tuttocalcionews.it D'Auria. "Ma non credo che De Laurentiis sia disposto ad offrirgli lo stesso ingaggio che gli garantisce Ferrero. Futuro alla Juve Stabia? È un grande stabiese e gli stabiesi veraci ci tengono a questa cosa. Non escludo che possa fare qualche anno a Castellammare, magari in Serie B. Anche se non credo prima di due anni - conclude Bardella - visto il contratto appena rinnovato con la Sampdoria”.