Quagliarella, bel rebus:| Idea Milan e Villarreal
La domanda resta inevasa e proprio per questo attuale: quali sono le condizioni di Fabio Quagliarella? Non così malvagie, viene da pensare, se a più riprese Antonio Conte l’ha portato in panchina. Cosa che rende la condizione del napoletano migliore rispetto a quella di Luca Toni , tanto per concedersi un paragone. Ma non così buone da consentirgli di andare oltre i nove minuti giocati dall’inizio della stagione, lo scorso 25 settembre nella trasferta di Catania. Era la quarta giornata e quel ritorno sembrava aver segnato un momento di svolta. Un nuovo inizio. Impressione fallace. Perché altre cinque partite sono seguite senza che Quagliarella sia più sceso in campo.
GINOCCHIA E OCCHI - E’ una questione di ginocchia, di testa e di occhi. Questi ultimi sono quelli di Conte, che alla vigilia della trasferta con il Chievo qualcosa ammise: «Quando vedrò che Quagliarella starà meglio, lo schiererò titolare. C’è sicuramente un processo di metabolizzazione dell’infortunio al ginocchio destro. Quello fisico c’è stato, ma Fabio deve completare, secondo me, il discorso a livello psicologico». Detto male: Quagliarella non mette ancora il piede, timoroso di ricadute. Chi l’ha visto all’opera giovedì nell’amichevole con il Savona ha ricavato proprio quest’impressione, giustificando la cautela che accompagna le decisioni del tecnico.