Quagliarella: 'Al Menti per vedere i playoff'
Castellammare nel cuore, la Juve Stabia come pensiero fisso. Ricordi di un´adolescenza vissuta tra gioie e delusioni, soprattutto in quelle due finali playoff perse negli anni novanta, che seguirono da tifosi. Fabio Quagliarella e Antonio Mirante, campioni affermati con un´anima a tinte gialloblù. “Adesso sto facendo quattro ore di terapia al giorno. Tutto procede come previsto – comincia Quagliarella che s´infortunò proprio contro il Parma di Mirante il 6 gennaio – ma adesso parliamo di Juve Stabia” e gli torna subito il sorriso. Non potrebbe essere altrimenti, visto il terzo posto delle Vespe: “Che bella classifica – commenta Quagliarella – quest´anno sono sfigato. Non sono ancora riuscito a vedere una partita. Tuttavia, osservo i video, leggo i giornali e parlo con mio padre e con i miei amici che vengono sempre al Menti. Mi raccontano di una Juve Stabia che diverte. Non si può vincere sempre, ma se una squadra gioca bene alla lunga ottiene dei risultati”.
“ Amodio e Di Somma hanno fatto un ottimo lavoro – dichiara Mirante – sono particolarmente felice per i presidenti. Ad inizio anno, ricordo che c´erano diversi problemi. Non hanno mollato ed è giusto che abbiano le soddisfazioni che meritano”. Anche Quagliarella è prodigo di complimenti per la dirigenza stabiese: “Mi raccomando scrivete questa cosa che vi racconto – ci esorta l´attaccante juventino – quando mi sono fatto male, la Juve Stabia mi ha inviato un telegramma. C´era scritto “torna presto leone di Castellammare”. Parole che mi sono rimaste dentro. Come io non dimentico mai la mia città e la mia squadra del cuore, loro non hanno dimenticato me. Una società seria e questo è uno dei segreti dei successi della Juve Stabia”. L´altro segreto è mister Braglia: “L´ho avuto per sei mesi, mi volle fortemente a Chieti – ricorda Quagliarella – persona schietta e con tanto carattere, stravedeva per me e pure all´epoca non ero certo un calciatore affermato. Mi ha mandato dei saluti, appena torno a Castellammare vado a trovarlo. La Juve Stabia non poteva scegliere meglio, Braglia ha tanta voglia di vincere e riesce a trasmetterla alla squadra”. Mirante, invece, non usa mezzi termini: “Io punto tutto su mister Braglia – spiega il portiere dei ducali – è un piacere vedere la mia squadra del cuore allenata da uno dei migliori tecnici in circolazione”. Tuttavia, l´estremo difensore stabiese, conosce bene anche l´esterno Dicuonzo: “Stefano era nei giovanissimi quando io giocavo in Primavera alla Juve – ricorda Mirante – è un ragazzo fortissimo soprattutto a livello mentale. Di quel gruppo è stato uno dei primi ad affacciarsi ai campionati professionistici”. I due campioni stabiesi, poi, si soffermano anche sulla scarsa affluenza di pubblico al Menti: “Purtroppo, la gente è scottata dalle delusioni del passato – spiega Quagliarella – a Castellammare ne abbiamo vissute troppe, dalle finali perse fino a qualche gestione societaria non eccellente. Tuttavia, sono convinto che è solo questione di tempo, poi il Menti tornerà quello che conosco io”. “La passione si è un po´ affievolita, ma questa squadra riuscirà a riportare la gente allo stadio – ne è convinto Mirante – faccio questo mestiere e so che non è mai facile vincere, proprio per questo spero che il pubblico di Castellammare aiuti la Juve Stabia in questo momento importante”. Il finale è sugli obiettivi delle Vespe: “Voglio star zitto perché sono scaramantico – conclude Quagliarella – ma se succede quello che spero nulla potrà tenermi lontano dallo stadio. Metto la sciarpa al collo e torno bambino, tifando alla grande per la Juve Stabia”. “Ho voglia di vivere i play off – dichiara Mirante – a Castellammare aspettiamo da troppo tempo la Serie B. Sarebbe una gioia indescrivibile. Nel mio cuore c´è solo la Juve Stabia e un giorno ci giocherò. Quella è la “mia” maglia”. Anche Quagliarella ha giurato, tempo fa, di voler chiudere la carriera a Castellammare. Non è ancora tempo di pensarci, adesso come tutti i tifosi stabiesi si limitano solo a sognare...