AFP via Getty Images
Qatargate: Tarabella, il deputato italo-belga che ha difeso il Mondiale
LA STORIA - Figlio di immigrati italiani, parla italiano ed è ritenuto uomo tutto d'un pezzo. Nel suo interrogatorio, Panzeri ha detto che l'eurodeputato belga è andato a Doha per un viaggio ("Tarabella è andato in Qatar") nonostante fosse stato esplicitamente vietato dal capo del Partito socialista belga, Paul Magnette, alla luce delle polemiche sui decessi dei lavoratori per la costruzione degli stadi della Coppa del mondo di calcio. Sul suo conto, pesano però anche le dichiarazioni fatte davanti ad alcuni ufficiali del Qatar, tra cui il ministro del lavoro Ali ben Samikh Al-Marri: un'audizione al parlamento europeo che risale al 14 novembre scorso, una data fondamentale per l'inchiesta della procura belga.
IL QATAR - Quella giornata è stata infattu preparata da Giorgi e Panzeri, perché con il Mondiale in arrivo l'emiro non poteva permettersi un passo falso davanti al Parlamento Europeo. Come sottolineato da Repubblica, il 14 novembre in aula c'erano anche Alessandra Moretti e Andrea Cozzolino. Panzeri seguiva la discussione al telefono con Giorgi, in diretta e suggerriva interventi sul tema dei diritti umani e dei lavoratori. Uno era proprio per Tarabella, che doveva dire qualcosa come "non vedevo questo interesse quattro anni fa quando c'erano i Mondiali in Russia". Una frase da pronunciare ostentando calma. Tarabella, quel giorno aveva sottolineato l'ipocrisia dei suoi colleghi, colpevoli di non aver sollevato le stesse questioni nelle precedenti manifestazioni.
L'AVVOCATO - Maxim Toller, avvocato di Tarabella, ha ribadito che il suo assistito è a disposizione della giustizia e ha chiesto di essere ascoltato rapidamente per potersi difendere: "Ha detto che non si nasconderà dietro la sua immunità parlamentare perché non ha nulla da rimproverarsi. È quindi favorevole alla revoca dell'immunità, se richiesta".