S. MILINKOVIC-SAVIC (Serbia/Lazio) 7,5: costretto agli straordinari in ripiegamento, fa il Milenkovic su Fai con un bel recupero in scivolata intorno alla mezzora. Intanto fra un pestone subito e l’altro prova ad accendere qualche corridoio dei suoi. Segna la rete del sorpasso provvisorio di sinistro, guardando il portiere dal limite dell’area come se si trattasse di un rigore. Facile, per lui. Nella ripresa sale in cattedra e firma il third pass nell’azione del 3 a 1. Stojkovic, dopo il pareggio del Camerun, lo toglie inspiegabilmente per coprirsi.

KOSTIC (Serbia/Juventus) 6,5: l’intesa con Tadic è più che gradevole, da film poliziesco: uno ha l’intuizione, l’altro parte a manetta. Sforna cross velenosi a ripetizione, tanto che non può non partecipare almeno a un gol: la bella azione del momentaneo 3 a 1. Poi un po’ cala, fino al cambio strano (esce per Djuricic) nei minuti di recupero.

DJURICIC (Serbia/Sampdoria) s.v.: entra nei minuti di recupero per Kostic.

ALEX SANDRO (Brasile/Juventus) 6,5: a un certo punto strappa gli applausi ai tifosi brasiliani con una ruleta. È che con Tite si esalta… Ma appena può, copre palla col fisico e conquista punizioni da vecchio senatore bianconero.

LUKIC (Serbia/Torino) 6: gestisce bene le trame slave fino alla sanguinosa palla persa del 42’, pressato da Kunde. Poteva essere una botta durissima il 2 a 0 del Camerun, invece per sua fortuna Kunde fa l’egoista. All’intervallo beve integratori di lucidità e nel secondo tempo gioca onesto fino al triplice fischio.

RADONJIC (Serbia/Torino) 6: in campo dal minuto 78. Va a collocarsi sulla fascia destra al posto di Zivkovic per mettere qualche cross interessante.

RODRIGUEZ (Svizzera/Torino) 6: fermo, questa è una Raphinha! Ma il terzino svizzero non si lascia intimidire dall’esuberante esterno della Seleção, e ogni tanto esce persino dalla propria metà campo in conduzione, il temerario. Coi suoi tempi, certo. Come quella volta che crossa sui piedi di Vargas un pallone preciso dentro l’area di Thiago Silva, l’unica occasione degli elvetici degna di nota nel primo tempo. Anche nel duello finale con Antony, Ricardo non molla un centimetro.

LEAO (Portogallo/Milan) 6: dentro al 69’, lascia per strada i primi tre palloni che tocca, quindi tenta il diagonale pretenzioso dalla distanza dopo uno slalom ostinato. Gli esce un tiro triste, abbastanza innocuo. Nel finale palla rubata e spunto, ma nel complesso non sembra ancora bene amalgamato col resto della squadra. Forse si aspettava un altro minutaggio. Solo sfondo, come nella scena del rigore.  

KIM (Corea del Sud/Napoli) 5,5: in una difesa in cui tutti si chiamano Kim, rimane piuttosto facile riconoscerlo. È di gran lunga il più forte, ma per salvare la Corea del Sud dalle fauci del Ghana dovrebbe sdoppiarsi o compiere almeno un altro prodigio a scelta. Lui prova a strafare ma più di tanto non ce la fa a tamponare tutto. Errori anche suoi? No, non direi che il primo gol sia colpa sua solo perché ci arriva di testa e poi il pallone resta lì. Quasi impossibile fare meglio. Forse però, nel momento cruciale della partita, sul 2 a 2, si stacca troppo da Inaki Williams, e il pallone decisivo per Kudus passa proprio di lì.

AEBISCHER (Svizzera/Bologna) 5,5: entra per Sow al 75’ e va a occupare il ruolo di mezzala destra nel 4-5-1 difensivo dei rossocrociati. Senso della posizione discutibile sulla combinazione decisiva del terzetto Vinicius-Rodrygo-Casemiro.

OLIVERA (Uruguay/Napoli) 5,5: il primo tiro sbilenco della partita è suo. Limita Cancelo e Bernardo, e si sgancia il giusto nel primo tempo. Poco prima dell’intervallo si fa ammonire da ingenuo, ostacolando una punizione a centrocampo battuta veloce da Fernandes. Decisamente evitabile ma veniale. Ben più grave la svista sul taglio di CR7 al momento del gol lusitano (assegnato comunque a Bruno Fernandes, autore del cross a giro). 

VINA (Uruguay/Roma) s.v.: al posto di Olivera dal minuto 85. 

VECINO (Uruguay/Lazio) 5: un pesce fuor d’acqua in questo stile di gioco. Si dibatte affannosamente alla ricerca di un contributo all’altezza della situazione. È abituato al 4-3-3, al sarrismo, in questo 3-5-2 non ci azzecca. Né da mezzala sinistra né da mezzala destra, inutili gli scambi di posizione con Valverde. Tolto al 61’. 

V. MILINKOVIC-SAVIC (Serbia/Torino) 5: uccellato dal pallonetto in stile beach soccer di Aboubakar. Aspetta, aspetta, aspetta, e il pallone lo scavalca. Sempre il colmo per un portiere alto due metri. Non può molto invece sul primo e sul terzo gol subito.

HONGLA (Camerun/Verona) 5: nel centrocampo del Camerun regna la confusione, non si capiscono compiti e funzioni. Dei tre, lo scaligero è certamente il meno dotato ma forse non il peggiore. Esce al 54’, punito subito dal c.t. Song per aver combinato il pasticcio del 3 a 1. E i Leoni tornano indomabili senza di lui.

MILENKOVIC (Serbia/Fiorentina) 4,5: tiene in gioco due volte Aboubakar, e il Camerun prima accorcia le distanze, poi pareggia 3 a 3. Errare è umano, perseverare è… diabolico? No, da polli.

ANGUISSA (Camerun/Napoli) 4,5: in grossa difficoltà nei minuti di recupero della prima frazione di gioco. Non riesce a contenere lo stacco di Pavlovic sulla palla inattiva dell’uno a uno. Poi tenta uno strano palleggio sulla lunetta, gliela soffiano, e la Serbia raddoppia con Milinkovic. Il buio oltre il quarantacinquesimo minuto.