
Qatar, pagelle degli ‘italiani’: Amrabat come The Rock, la prelibatezza di Leao e il paradosso Cheddira

AMRABAT (Marocco/Fiorentina) 8: la dimostrazione vivente che Sansone si ingannava sulla storia dei capelli. La forza del mediano marocchino è impressionante, tira spallate alle colonne della Spagna e per poco non viene giù lo stadio appena costruito. Pedro e Gavi gli rimbalzano addosso, allora lui va a fare The Rock a protezione della porta, negando il gol agli avversari anche in fuorigioco. Pronto per un film.
LEAO (Portogallo/Milan) 7: stufo delle critiche e delle punzecchiature, prepara una prelibatezza per il suo ct nei minuti spazzatura che gli concede. Accelerazione, sterzata e schizzo di senape sul secondo palo. Street food di qualità. Mangiala senza fretta Fernando Santos.


SABIRI (Marocco/Sampdoria) 6,5: entra al minuto 82 e si sistema al posto di Amallah, mezzala sinistra. Si vede che gioca con il cuore, per la patria, per i tanti tifosi marocchini che riempiono l’Education City Stadium. Infatti è attentissimo alla fase difensiva, tanto da respingere di testa un cross velenoso diretto a Nico Williams nel cuore dell’area piccola. Ma soprattutto è lui che trasforma il primo rigore della lotteria spiazzando Unai Simon.

CHEDDIRA (Marocco/Bari) 5: il paradosso del centravanti sprecone. Tanti gol sbagliati così goffamente non sono mai stati così utili. I suoi limiti, è vero, vengono fuori sempre sul più bello, come se una divinità crudele volesse prima illuderlo con una chance clamorosa e poi ostacolarlo a un centimetro dalla gloria. Eppure tutti questi scatti in profondità con relativo gol mangiato sono serviti al Marocco per rifiatare, minacciare, raggiungere i rigori, e quindi in ultima analisi per passare ai quarti. Però, ecco, la vittoria rende tutto più accettabile…

RODRIGUEZ (Svizzera/Torino) 5: il ct Murat Yakin rispolvera la difesa a tre per il temibile attacco del Portogallo, il risultato è tanta ruggine, con la quasi eccezione di Ricardo, il meno peggio del primo tempo. Infatti è senza colpe nei primi due gol subiti, ma è pigro a rientrare nell’azione del terzo e soprattutto del quinto, dopo il cambio di modulo della ripresa.