Calciomercato.com

  • AFP/Getty Images
    Può giocare in Europa? Ecco tutte le regole sul calciomercato e le liste UEFA

    Può giocare in Europa? Ecco tutte le regole sul calciomercato e le liste UEFA

    Quest'anno la Serie A può vantarsi di avere ancora sei squadre nelle competizioni europee, cinque in Europa League (Fiorentina, Inter, Napoli, Roma e Torino) e appena una in Champions League (la Juventus). Tutti club molto attivi sul mercato, consapevoli di dover fare i conti con rinforzi che non sempre potranno giocare anche nelle coppe internazionali.

    C'E' TEMPO FINO AL 3 FEBBRAIO - Il calciomercato in Italia avrà fine il 2 febbraio: proprio entro il giorno successivo chiuderanno le liste UEFA. Non è un caso che venga concesso il tempo di inserire nei propri organici eventuali rinforzi arrivati nel corso dell'attuale sessione di riparazione. La domanda che tutti i club si pongono è se e in quali casi i nuovi arrivi potranno giocare nelle competizioni europee.

    COSA DICE IL REGOLAMENTO - Sia in Europa League che in Champions League, ogni società è tenuta a presentare due liste (A e B): nella prima possono essere inseriti al massimo 25 elementi, con minimo due portieri e almeno otto ragazzi che siano cresciuti nel proprio vivaio o in quello nazionale. La lista B, al contrario, non ha alcun limite e al suo interno possono essere registrati tutti quei giocatori che sono nati successivamente l'1 gennaio '93 e tesserati col club per almeno due anni, a partire dal 15esimo compleanno. Alla chiusura del calciomercato, ogni società avrà l'opportunità di inserire gli eventuali nuovi acquisti nelle proprie liste, tuttavia anche qui vi sono delle restrizioni.

    COME INSERIRE I NUOVI ARRIVI - Nella lista principale, quella A, non si potrà sforare i 25 elementi già registrati: il nuovo arrivo infatti prenderà il posto di qualcuno che dovrà fargli spazio. Ogni società può inserire tre nuovi elementi (come recita l'articolo 18 del regolamento), entro il 3 febbraio 2015 (data di chiusura delle liste UEFA), che possono non aver mai giocato in competizioni UEFA durante la stagione, o aver giocato soltanto nei primi tre turni di qualificazione: quindi i club possono registrare tutti e tre i nuovi tesserati. Oppure potrebbero aver giocato in altre competizioni europee. Nello specifico solo uno dei tre nuovi elementi da inserire in lista può avere già giocato per un altro club in una competizione europea, nel corso della stessa stagione, sempre che non sia sceso in campo nella stessa competizione per un altro club (chi ha giocato in Champions non potrà continuare a farlo per un'altra società in Champions, lo stesso vale per l'Europa League), e che non abbia giocato per un altro club che ora compete nella stessa competizione. 

    PER CAPIRNE DI PIU' - Proviamo a spiegare il regolamento con un esempio concreto: se la Juventus e la Fiorentina, ovvero un club che gioca in Champions e l'altro che compete in Europa League, decidessero di acquistare Januzaj, Zaza e Dybala, tutti e tre potrebbero essere inseriti nella lista A e potrebbero essere utilizzati dagli ottavi di finale in poi (i sedicesimi per l'Europa League): questo perché nessuno ha giocato una partita in una competizione europea nel corso di questa stagione. La Juventus però non potrà eventualmente registrare Sneijder, perché l'olandese è già sceso in campo col Galatasaray in Champions League (la stessa competizione in cui militano i bianconeri). Diversamente potrebbe fare invece con Darmian, che ha sì giocato in una competizione europea, ma diversa dalla Coppa Campioni (in Europa League col Torino): gli altri due eventuali arrivi poi dovranno essere elementi che non abbiano disputato neppure una gara europea (Januzaj e Zaza, per esempio). Nel caso della Fiorentina (esempio di squadra che compete in Europa League), non ci sarebbe alcun problema a inserire e schierare Sneijder, che ha giocato nell'altra competizione europea, la Champions appunto. Non potrà però fare lo stesso con Darmian, che è già sceso in campo nella stessa coppa, con la maglia del Torino.

    C'E' UN'ECCEZIONE - Non è finita: c'è infatti un'eccezione, riguardante i portrieri. Se una società non è in grado di schierare estremi difensori (perchè infortunati o squalificati per più di trenta giorni), potrà sostituire in qualsiasi momento il portiere ai box con un altro, tenendo conto però che, se quello sostituito dovesse recuperare prima del tempo minimo previsto (appunto entro i 30 giorni), non potrebbe rientrare in lista fino alla fine del medesimo periodo.

     

    Altre Notizie