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PSG, Ramos: 'Il PSG una sfida, siamo la squadra da battere. Voglio il Mondiale'
L'esordio al Siviglia- "Ho esordito nel campo del Depor, avevo 17 anni e mi è rimasto impresso nel cuore. Sarò sempre grato a Caparrós che mi ha fatto debuttare. Ho cominciato a nove anni e sono rimasto fino ai 19. Ricordo i primi anni con Puerta e Navas, abbiamo avuto un rapporto incredibile. È stata una tappa meravigliosa che ricorderò per sempre in un modo speciale".
Il ruolo- "Da bambino ero attaccante o ala destra, ma mancavano i giocatori in difesa e continuavano a mettermi dietro. Però mi è sempre piaciuto giocare in attacco, essere a contatto con la porta. A Siviglia ho cominciato come terzino destro".
Il ricordo più bello- "Ce ne sono tanti indimenticabili, come quello di Lisbona, quel gol all'ultimo momento quando le speranze erano perse. La mia prima partita in Champions, il primo gol contro l'Olympiacos.. ma se dovessi sceglierne uno sarebbe il gol di Lisbona, che ci ha permesso di arrivare ai supplementari e vincere la Champions League contro l'Atletico".
Europei e Mondiali- "Sono orgoglioso, abbiamo qualcosa di irripetibile vincendo tre tornei consecutivi. È il frutto del lavoro e di una generazione unica. Spero si possa ripetere ma è sempre più complicato. Quando vinci il Mondiale arrivi in cima".
La Nazionale- "I miei ricordi più belli sono questi. Per me è un orgoglio rappresentare il mio Paese e poter essere capitano della Nazionale. Spero di poterlo fare ancora per molti anni".
L'arrivo al PSG- "È stato emozionante ma anche complicato, perché ho trascorso molti anni a Madrid. È un progetto sportivo unico, avevo bisogno di tempo per adattarmi insieme alla mia famiglia ma sono ottimista e mi piacciono le sfide. Sono venuto per cercare di aiutare la squadra a vincere. Oggi il PSG è la squadra da battere, per tutti i giocatori che sono arrivati. Ora dobbiamo dimostrare quanto valiamo sul campo, vogliamo vincere tutti i titoli. È un grande squadra, c'è ha un progetto unico e tutti i giocatori vogliono giocare qui oggi anche se il club non ha una grande storia. Ho ancora la stessa ambizione e voglio continuare a vincere".
Lo spogliatoio- "Avevo già contatti con Messi, con Keylor, ne avevamo già parlato. Anche con Neymar e altri giocatori. L'accoglienza è stata straordinaria e quindi l'adattamento è più facile"