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PSG: Lo Celso bocciato a Madrid, ma il futuro è dalla sua parte
CAMBIO DI RUOLO - Eppure, considerando talento e giovane età, l'idea di vederlo sempre in panchina non avrebbe certo giovato nè ad Emery che alla carriera di Lo Celso stesso. Così, dal 16 dicembre, in occasione della vittoria del PSG in casa del Rennes, il giovane argentino ha cominciato a calcare il campo per gran parte della gara, in una nuova posizione; non più trequartista, ma mediano atipico davanti alla difesa, in modo da sfruttare al meglio le sue capacità tecniche e la sua visione di gioco. Da Rennes in poi, dunque, sono arrivate ben 9 partite consecutive da titolare, con prestazioni all'altezza delle elevatissime ambizioni parigine. Un totale di 788 minuti, nei quale è anche giunto il suo primo stupendo goal con un pallonetto da fuori area al Lille e la presenza dall'inizio al Bernabeu contro il Real Madrid. Nonostante le buone premesse in Ligue 1, però, Lo Celso ha bruscamente pagato l'emozione di un ottavo di Champions League sulla terra dei bicampioni in carica, con una gara disastrosa; spesso, infatti, tendeva a nascondersi, quasi speranzoso che Verratti e Rabiot potessero svolgere per lui anche il suo compito. A ciò si aggiunge una assenza costante in fase di interdizione, sicuramente non il suo marchio di fabbrica, ma era lecito aspettarsi di più. Non favorito certo da un centrocampo dagli interpreti troppo simili, il giovane argentino ha dimostrato di aver ancora tanta strada da percorrere. Le qualità tecniche ci sono sicuramente, quelle fisiche bisogna migliorarle. Il tempo è dalla sua parte.
INTERESSAMENTO - Prima che arrivassero le numerosissime banconote del Qatar, per il trequartista argentino si segnalò nel 2016 anche l'interessamento della Juventus. Marotta, da sempre attento ai giovani di classe in rampa di lancio, lo adocchiò da subito per farne il naturale sostituto di Paulo Dybala. Non se ne fece nulla. E', comunque, ancora presto per affermare se ciò è da considerarsi o meno positivo; tatticamente, alla Juventus non mancano i trequartisti in grado di cambiare una partita e, anzi, a quei tempi era più necessario l'acquisto di un centrocampista più strutturato fisicamente. Tutta la tecnica di Lo Celso o la duttilità e forza fisica di Bentancur? Il campo - e il tempo - ci riveleranno la risposta.