PSG e City, il fallimento degli sceicchi
Un insospettabile Balotelli era stato a suo modo profetico poco prima della sfida tra Monaco e City: "I monegaschi sono più temibili del PSG perché hanno giocatori meno forti ma lavorano di squadra". E il punto cruciale è proprio questo, il grande limite al quale neanche grandi allenatori come Ancelotti e Emery a Parigi o Guardiola a Manchester hanno saputo trovare rimedio: Al Thani e Mansur hanno insistito con la politica degli acquisti figurina, giocatori di grande appeal mediatico ma non in grado di formare gruppi vincenti nel corso degli anni. Da Lavezzi-Ibrahimovic e Robinho-Adebayor a Cavani-Draxler e Sterling-De Bruyne, e in mezzo una lista interminabile di 'colpi' multimilionari: calciatori che hanno portato a qualche titolo nazionale, ma mai a quella consacrazione in Europa che avrebbe giustificato la pioggia di milioni investiti (704 e 1345 i milioni di euro spesi complessivamente sul calciomercato rispettivamente dalle gestioni Al Thani e Mansur) per riscrivere le consolidate gerarchie della storia del calcio, che ancora non risconosce queste due società come parte integrante della propria elite ma più come meteore non in grado di lasciare il segno. E tali resteranno anche quest'anno, nonostante altre campagne di rafforzamento faraoniche da 145 e 213 milioni. I numeri certificano una dura realtà: PSG e Manchester City, ancora una volta il calcio figurina degli sceicchi ha fallito.
Twitter: @Albri_Fede90