Prisco jr.: 'La Juve è forte, non ha bisogno degli aiuti! Il rapporto tra mio papà e Boniperti...'
L'ANEDDOTO - "Una volta allo stadio contro la Juve perse la bussola. Erano gli anni Ottanta. Aveva in tasca monetine, cominciò a tirarle ai dirigenti della Juve. E urlava 'volete pure queste?'".
BONIPERTI - "Papà lo stimava e fu il primo a fargli gli auguri per i suoi 80 anni. Gli juventini che papà stimava di più, a parte gli arbitri? Meazza quando giocava nella Juve. E Boniperti."
RAPPORTO INTER-JUVE - "Papà mi nascondeva l'esistenza delle altre squadra. Quando gli chiedevo dei nostri avversari, si limitava a definirli 'quelli che devono perdere contro di noi'. La Juventus per lui era come il circenses degli antichi romani: bisognava pur dare soddisfazioni ai poveri cristi che lavoravano nelle fabbriche torinesi..."
I "FAVORI" AI BIANCONERI - "... e per garantire tali soddisfazioni, venivano piazzati uomini chiave della Juve in posizioni di potere. L’Inter, invece, al potere è sempre stata allergica. La frase di papà sul contarsi le dita dopo aver stretto la mano a uno juventino? Mutuò quel che si diceva dei levantini. La Juve è sempre stata forte, non aveva bisogno di aiuti ogni volta. Se necessario, però, un colpetto bisogna aspettarselo."
VERSO IL DERBY D'ITALIA - "Oggi l'Inter è Barella e Ranocchia. La Juve è Chiellini."