Primavera: Albinoleffe primo tra le big! 'Calì, Di Cesare e Zaro i nostri gioielli'
Piccoli, ma tosti. A Zanica, nello splendido centro sportivo dell'Albinoleffe, lo sanno bene: non si può competere con Milan, Inter, Atalanta e compagnia bella a suon di bigliettoni. Servono semmai un progetto, cultura del lavoro e serietà. Valori che si sposano benissimo con la squadra Primavera allenata da Alessio Pala. Una banda di ragazzi terribili che sta rendendo difficile la vita alle big del calcio italiano. L'Albinoleffe è infatti primo, sebbene con una partita in più, nel girone B del campionato nazionale. Quasi un miracolo.
"Già, perché noi non possiamo permetterci prime scelte. Ma semmai investire su seconde, terze e quarte scelte. E formare i giovani come persone e calciatori negli anni. Solo così possiamo giocarcela con gli altri...".
Il virgolettato è di Giovanni Bonavita, responsabile del settore giovanile del piccolo club bergamasco, intervistato in esclusiva da calciomercato.com.
Sig. Bonavita, cominciamo subito parlando della Primavera. Il primo posto nel girone B desta scalpore...
"Onestamente non pensavamo neppure noi di essere così in alto in classifica a questo punto della stagione. E' un grande motivo di orgoglio, perché la nostra squadra è formata esclusivamente da '93 e '94. Mentre altri, più forti e blasonati di noi, schierano sovente giocatori più vecchi. Non importa, noi abbiamo un valore aggiunto che si chiama Alessio Pala, il nostro mister".
Spieghi ai lettori di chi stiamo parlando...
"Pala non avrà il nome di altri tecnici, ma potrebbe tranquillamente allenare in serie A. In 13 anni di panchina ha conquistato diversi titoli nazionali a livello giovanile. Sa tutto di tattica, tanto che tiene lezione ai corsi per allenatori".
Bravo il mister, ma in campo ci vanno i giocatori...
"Certo e qui ne abbiamo anche di bravi. Penso a Di Cesare, Zaro e Calì, tutti '94 che faranno carriera. O a Belotti, un '93 che ha già richieste di club importanti. E non dimentichiamo che uno dei nostri giocatori più validi, Piccinini, si è rotto i legamenti del ginocchio privandoci di una pedina importante per la squadra...".
Come riesce l'Albinoleffe a scovare piccoli campioncini prima di Milan, Inter e via dicendo?
"In realtà non è che sia proprio così. L'ho già detto, noi sul mercato, anche quello giovanile, possiamo puntare sulle seconde scelte, quando va bene. Ragazzi che sono sfuggiti agli osservatori delle grandi squadre. Cosa che non succede spesso, dato che sul nostro territorio agiscono tantissime realtà: Milan, Inter, Atalanta, Verona, Brescia. Scovare piccoli talenti non è facile. Però abbiamo i nostri punti di forza: un progetto educativo serio e condiviso con i genitori dei ragazzi, per esempio. Oppure la professionalità dei nostri istruttori. Ma la cosa più importante è la consapevolezza delle nostre dimensioni. Noi sappiamo che siamo un piccolo club e che proprio dal vivaio troviamo la linfa per mantenerci ai livelli dove siamo ora. Per questo investiamo le nostre risorse principalmente sulla formazione e la crescita dei nostri giovani. A differenza di quanto fanno i grandi club...".
Piccola squadra, ma grande centro sportivo...
"Vero. E ne andiamo orgogliosi, naturalmente. Anche se ci costa 100mila euro al mese, mica bruscolini...".
Alcuni dei vostri prodotti poi ci arrivano veramente nelle big?
"Certo. Perché noi ragioniamo pensando al bene del ragazzo, oltre che del club. Faccio un nome, Mattia Valoti. Quando ci siamo accorti che la nostra realtà era troppo piccola per un giocatore come lui, lo abbiamo ceduto al Milan. A me piace pensare che possiamo essere un trampolino per i nostri giovani e non solo un punto d'arrivo".
Però qualcuno vi servirà anche in prima squadra, vero?
"Chiaro. Siamo comunque in serie B, mica nei dilettanti. Il nostro presidente sa che non possiamo fare la voce grossa sul mercato, ma che il nostro futuro è nel vivaio. E credo che per i ragazzi avere l'opportunità di giocare nel campionato cadetto un giorno sia una bella prospettiva".