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Conte: non c'è spazio per Verratti?
L'inevitabile entusiasmo per la prima di Antonio Conte sulla panchina della Nazionale, con tanto di convincente successo sull'Olanda di Hiddink, sembra aver fatto sparire per magia tutti i giudizi su molti dei calciatori che avevano fatto parte della disastrosa spedizione in Brasile (Bonucci, Marchisio, De Sciglio, Darmian, Immobile, solo per citarne alcuni), ma soprattutto non è stato dato il necessario risalto ad uno dei passaggi più importanti delle parole post-gara del nuovo ct, una dichiarazione di intenti sull'utilizzo in azzurro del centrocampista del PSG Marco Verratti che prima o poi apriranno il primo dibattito della nuova era.
VERRATTI SOLO COME CENTRALE - La prima Italia dell'ex allenatore della Juventus ha visto Daniele De Rossi disimpegnarsi come regista arretrato del suo classico 3-5-2, con Marchisio e Giaccherini mezzali con licenza di inserirsi negli spazi creati dai continui movimenti dei due attaccanti Immobile e Zaza. In assenza di Pirlo, ancora infortunato ma disponibile a fare parte del nuovo corso dopo l'addio alla Nazionale minacciato al termine del Mondiale, il romanista è stato preferito a Verratti in posizione più centrale e la compatabilità tattica col talento pescarese si preannuncia complicata in quanto il giocatore del PSG, Conte dixit, non ha tra le sue caratteristiche quelle dell'incursore. Qualità determinanti nel tipo di gioco proposto anche in bianconero da Conte, ma il rischio concreto è quello di ritardare ulteriormente il processo di ricambio necessario per restituire credibilità internazionale ad una squadra uscita con le ossa rotte dalle ultime due esperienze iridate.
E LO SVECCHIAMENTO? - De Rossi ha 32 anni, Pirlo addirittura 35 e all'Europeo di Francia le carte d'identità dei due alfieri azzurri reciteranno rispettivamente 34 e 37 anni. Dopo aver sentito lo stesso Conte parlare dell'obbligo di cambiare rotta e di svecchiare il nostro Paese anche a livello calcistico, sarebbe quanto meno un controsenso continuare a puntare su due calciatori certamente importanti sotto il profilo tecnico e carismatico in un gruppo a caccia di nuove certezze ma decisamente poco futuribili in prospettiva del Mondiale 2018, il grande evento a cui puntare da qui a 4 anni. Verratti è un classe '92 e, al di là di un valore tecnico indiscutibile, ha ampiamente dimostrato in Champions League con la maglia del PSG e all'ultimo Mondiale di avere la personalità per prendersi sulle spalle il centrocampo della Nazionale. In attesa di Norvegia-Italia e dei prossimi appuntamenti ufficiali, il cammino di Conte inizia subito con un enigma da risolvere quanto prima.
VERRATTI SOLO COME CENTRALE - La prima Italia dell'ex allenatore della Juventus ha visto Daniele De Rossi disimpegnarsi come regista arretrato del suo classico 3-5-2, con Marchisio e Giaccherini mezzali con licenza di inserirsi negli spazi creati dai continui movimenti dei due attaccanti Immobile e Zaza. In assenza di Pirlo, ancora infortunato ma disponibile a fare parte del nuovo corso dopo l'addio alla Nazionale minacciato al termine del Mondiale, il romanista è stato preferito a Verratti in posizione più centrale e la compatabilità tattica col talento pescarese si preannuncia complicata in quanto il giocatore del PSG, Conte dixit, non ha tra le sue caratteristiche quelle dell'incursore. Qualità determinanti nel tipo di gioco proposto anche in bianconero da Conte, ma il rischio concreto è quello di ritardare ulteriormente il processo di ricambio necessario per restituire credibilità internazionale ad una squadra uscita con le ossa rotte dalle ultime due esperienze iridate.
E LO SVECCHIAMENTO? - De Rossi ha 32 anni, Pirlo addirittura 35 e all'Europeo di Francia le carte d'identità dei due alfieri azzurri reciteranno rispettivamente 34 e 37 anni. Dopo aver sentito lo stesso Conte parlare dell'obbligo di cambiare rotta e di svecchiare il nostro Paese anche a livello calcistico, sarebbe quanto meno un controsenso continuare a puntare su due calciatori certamente importanti sotto il profilo tecnico e carismatico in un gruppo a caccia di nuove certezze ma decisamente poco futuribili in prospettiva del Mondiale 2018, il grande evento a cui puntare da qui a 4 anni. Verratti è un classe '92 e, al di là di un valore tecnico indiscutibile, ha ampiamente dimostrato in Champions League con la maglia del PSG e all'ultimo Mondiale di avere la personalità per prendersi sulle spalle il centrocampo della Nazionale. In attesa di Norvegia-Italia e dei prossimi appuntamenti ufficiali, il cammino di Conte inizia subito con un enigma da risolvere quanto prima.