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    'Prima mi prendo Terni, poi l'Umbria e poi l'Italia': il trionfo in rimonta di Bandecchi, l'underdog di Shanghai

    'Prima mi prendo Terni, poi l'Umbria e poi l'Italia': il trionfo in rimonta di Bandecchi, l'underdog di Shanghai

    • Furio Zara
    Terni, l'Umbria, l’Italia. Il mondo, poi. Li ha messi in quest’ordine di conquista. Prima Terni, poi l'Umbria, poi l’Italia. Terni: fatta, ci si può mettere la spunta. Il presidente della Ternana Stefano Bandecchi è il nuovo sindaco di Terni. Calcio, politica: fischio d’inizio, arbitra lui. Primo slogan della sua presidenza: “La Ternana sono io”. Secondo slogan della sua presidenza: "Pago io, decido io". Chissà se tra i cittadini che l'hanno votato ci sono anche quelli che allo stadio gli hanno riservato i peggiori insulti. Al ballottaggio ha incassato oltre il 54,62% dei voti. Orlando Masselli, sostenuto dal centrodestra, si è fermato al 45,36%. Vittoria netta, oltre 3.000 voti di scarto. 19.748 per Bandecchi, contro i 16.405 dell’avversario.

    Se ci fosse una coppa da alzare, quello che nella foto la alza è lui, il Bandecchi, l’underdog, quello che parte sfavorito e poi ribalta il pronostico. In semifinale ha battuto il centrosinistra, ora al ballottaggio il centrodestra. E Bandecchi dove sta? Con una lista civica che guarda a destra, appoggiato da Alternativa popolare, Noi con Terni e Terni per loro. Governerà per cinque anni, da sindaco-presidente, una rivisitazione - se vogliamo - dell’Alberto Sordi ne “Il Borgorosso Football Club”. Aggettivi che vengono associati a Bandecchi: vulcanico, incazzoso, pittoresco. Va detto: canta fuori dal coro. Stona, urla. Ma nel catalogo del bravo presidente che parla con le frasi fatte no, lui non lo trovate.

    Dove l’avevamo lasciato? Ah sì, allo sputo. Fine febbraio, la Ternana ha appena perso in casa contro il Cittadella. Scoppia la contestazione. Bandecchi si infervora, va verso la curva. E poi sputa, a favore di vento. In sala stampa dirà: “Mi hanno sputato e io gli ho risputato. Sono un uomo e non Gesù Cristo. Ma se non c’era la fossa, gli davo du’ pizze in faccia”. E’ nato a Shanghai, inteso come quartiere di Livorno, nel 1961, ma è romano di adozione. Shanghai è anche il quartiere popolare di Cristiano Lucarelli, che è stato alle sue dipendenze come allenatore della Ternana. Osannato dopo aver portato il cub dalla C1 alla B, criticato, cacciato, richiamato. Nervi sempre tesi tra i due. Il problema? Bandecchi tira fuori il grano, Bandecchi comanda. In estate fece firmare a Lucarelli una lettera d’intenti per arrivare in Serie A. Robe mai viste. Qui circo, a voi mondo.

    Figlio di un camionista, cresciuto a Roma, orgogliosamente di destra. Bandecchi ha comprato la Ternana da Longarini, stagione 2017-18. Le cambia subito nome: Unicusano Ternana. Fermi tutti: Unicusano è l’Università che ha creato. Dal nulla, più o meno. Data di nascita: 2006. Oggi: 57 milioni di fatturato, 1700 dipendenti. E qualche guaio con la Guardia di Finanza. Le cambia subito nome: Unicusano Ternana. A gennaio di quest’anno Bandecchi ha subito un sequestro preventivo da 20 milioni di euro. Nel mirino una presunta maxi-evasione fiscale riguardante il progetto Unicusano: si indaga sul patrimonio, sulla compravendita immobiliare e sull’acquisto di trasporti di lusso, tra cui una Ferrari, una Rolls Royce (si è presentato anche al campo così), un elicottero privato.

    In passato aveva già provato a candidarsi. Aveva sostenuto Alemanno sindaco di Roma, più di recente si era avvicinato a “Italia Viva”, ma - come ha detto - “Calenda non mi ha voluto, ha detto che sono un fascista”. All’insediamento a Terni caricò così i tifosi: “Questo è un nuovo inizio”. Peccato: fu subito retrocessione. Poi la risalita, i sogni di gloria, gli applausi, gli sputi. Il 14° posto di quest'anno - partenza con Lucarelli in panchina, parentesi Andreazzoli, ancora Lucarelli a chiudere - l'ha profondamente deluso. Pensava di raggiungere i play off. Nei giorni furenti dello sputo ribadì che lui è: “Bandecchi Stefano, anni 62 e 114 chili ben distribuiti”. Dicono: meglio non farlo arrabbiare. Ha fatto il parà, con la Folgore. Fiore all’occhiello: missione in Libano. Prima dello scorso Natale tra lui e i tifosi della Ternana ci fu un botta e risposta violentissimo. Bandecchi chiuse così la questione: “Non vi meritate un ca***, mer** inutili, collegate il cervello altrimenti la bottiglia di oggi ve la rimetterò nel c***”. E vogliatevi bene fratelli.

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