Prima 2,25 milioni, poi 5mila euro: da Chievo a Genoa, Oprut è l'emblema delle plusvalenze tossiche
Si chiama Raul Oprut, è un classe 1998 di nazionalità rumena e gioca da difensore esterno sinistro. Da tre stagioni è tesserato dall'Hermannstadt, squadra della seconda divisione rumena che nello scorso campionato militava nel massimo torneo. Ha anche trascorso alcune stagioni in Italia, come certamente ricordano i tifosi dell'Albissola 2010 che gli hanno visto disputare il torneo di Serie C 2018-19. Un curriculum onesto ma non particolarmente rilevante, insomma. E tuttavia c'è un dato nella carriera di Oprut che potrebbe entrare nel libro dei record. Perché il giovane terzino rumeno rappresenta forse il caso più spettacolare di plusvalenza al ribasso fra un trasferimento e il successivo: da 2,25 milioni di euro a 5mila euro. Il tutto nel giro di 4 stagioni calcistiche. Una svalutazione prodigiosa, di cui sarebbe il caso che qualcuno desse conto.
Quello scambio fra Chievo e Genoa – Nell'estate del 2016 avviene uno scambio fra due delle società più attive nel Plusvalenzificio Italia. Da una parte c'è il Chievo, il cui ex presidente Luca Campedelli si atteggia ora a martire davanti alle telecamere di Report quando invece dovrebbe spiegare il senso di un affare come quello che andiamo a illustrare. Dall'altra parte c'è il Genoa di Enrico Preziosi. Basta la parola. Le due società decidono di scambiarsi calciatori delle giovanili e plusvalenze. Il Genoa trasferisce al Chievo un giocatore che nel documento di bilancio al 31 dicembre 2016 viene trascritto come “Nuti”, senza nemmeno darsi cura di menzionarne il nome di battesimo.
Grazie a una rapida ricerca sul web la lacuna viene colmata. E si scopre che il Nuti in questione si chiama Giovanni. E che una volta approdato al Chievo entra nel giro dei prestiti. Dopo essersi svincolato la scorsa estate, in conseguenza della mancata iscrizione della società dei Campedelli, viene tesserato dal Pont Donnaz Hône Harnad Evançon, squadra valdostana che milita in Serie D. A questo calciatore, nell'estate del 2016, è assegnata una valutazione da 2,235 milioni di euro che per il Genoa è tutta plusvalenza. Ovviamente, come logica della plusvalenza incrociata comanda, un altro calciatore ha fatto il percorso inverso da Chievo e Genoa. Si tratta appunto di Oprut, che come si legge nel bilancio chiuso dal Chievo al 30 giugno 2016 viene valutato 2,25 milioni di euro, anche in questo caso tutta plusvalenza.
Va aggiunto che la plusvalenza realizzata su Oprut viene inserita nel mazzo di quelle che comprendono il mega-scambio col Cesena da cui parte l'inchiesta di Calciomercato.com. Quanto all'utilizzo che il Genoa fa del terzino rumeno, è pressoché nullo. Lasciato in prestito alla Primavera del Chievo nella prima stagione, Oprut gioca la successiva con la Primavera genoana, quindi viene mandato in prestito per un campionato all'Albissola. Nell'estate del 2019 viene spostato in prestito all'Hermannstadt, trasferimento che diventa definitivo nell'estate del 2020. E qui viene il bello.
La storica plusvalenza – Come investireste 5mila euro? Ci si scusi l'interrogativo surreale, ma è sorto spontaneo dopo la lettura del documento di bilancio genoano al 31 dicembre 2020. Come si può osservare dalla tabella delle plusvalenze realizzate durante l'esercizio, figura anche quella per la cessione definitiva di Oprut all'Hermannstadt. Ben 5mila euro, tutta plusvalenza.
Roba da stappare la migliore bottiglia presente in cantina. Specie se si pensa che quattro anni prima quel calciatore era stato valutato 2,25 milioni di euro, un valore che comunque è stato necessario ammortizzare durante i 4 esercizi intercorsi. E a questo punto come la mettiamo col discorso secondo cui “la valutazione data ai giocatori è soggettiva e insindacabile”? Magari in partenza sì. Ma poi, dopo 4 anni di nulla? Tanto più che, come ripetiamo fino allo sfinimento, la plusvalenza incrociata porta non soltanto l'attivo da cessione ma anche quello relativo al giocatore in entrata. E Oprut per 4 anni è stato un attivo del Genoa. Ipervalutato. Quanto? La misura è lì: da 2,25 milioni in entrata a 5mila euro in uscita fanno 2,245 milioni milioni di euro. Numeri, non chiacchiere.
@pippoevai