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    Roma campione e Bee si prende l'Inter

    Roma campione e Bee si prende l'Inter

    • Fernando Pernambuco
    Tempi di Star Wars e fantamercato. Così in attesa di un po’ di realtà, abbandoniamoci alla fantacronaca e tentiamo un consuntivo dell’anno che verrà.

    31 Dicembre 2016. Appena 12 mesi fa, alla fine del 2015 non ci avrebbero scommesso un soldo, poi per un’imprevista congiunzione astrale, è accaduto. La Roma ha vinto il campionato con un punto di vantaggio sulla Juve. Napoli terzo, ma con la sonante vittoria in Uefa Europe League. Fiorentina quarta. Inter, crollata nel finale, nonostante le 8 giornate di squalifica a Felipe Melo. Garcia, Pallotta, Sabatini, De Rossi e C. sono riusciti nel miracolo del quarto scudetto, ma la curva sud ha fischiato. Quando l’autobus scoperto a colori giallorossi si è fermato in Piazza Venezia la curva sud ha fischiato di nuovo. Pallotta, esasperato, ha dichiarato che quest’anno per far felici i tifosi non vuole che la squadra arrivi tra le prime tre. Il ritorno in campo di Totti la mantiene saldamente all’ottavo posto.

    Aver battuto il Bayern non è bastato alla Juve: in semifinale, è stata sconfitta per 1 a 0 dall’Atletico Madrid che ha tirato in porta una sola volta in 190 minuti, ma l’autogol di Khedira, rientrato dopo due mesi di assenza per infortunio, è stato fatale. Marotta per rinforzare il centrocampo ha avuto una buona idea: comprare Gundogan, sembra però che il Leicester, la squadra più veloce d’Europa, sia già sul centrocampista d’origine turca. Nella ripresa di campionato, a causa degli infortuni di Bonucci e Barzagli, in difesa esordirà dall’inizio Rugani, ormai prossimo ai trenta.

    La rivoluzione meneghina non ha ancora dato i suoi frutti. Mr.Bee ha coronato i propri sogni comprando l’Inter (con l’incasso Thohir ha preso la Salernitana da Lotito che a saldo ci ha messo F.Anderson, Basta e Pioli), ma i nerazzurri non decollano. Mancini ha chiesto: un centravanti, tre terzini, due laterali e quattro centrocampisti in vista dello scontro verità con il Cagliari. Berlusconi ha molte probabilità di vendere finalmente il Milan. Dovrebbe comprarlo Blatter, a capo di una cordata composta da da numerosi presidenti di federazioni che componevano il direttorio della vecchia Fifa: i soldi non mancano. Platini si è prontamente vendicato dell’onta subita dal padrone/presidente del Tirana che non gli ha venduto la squadra, ripiegando sul Durazzo. Ha già assestato il primo colpo, prendendo come direttore sportivo Corvino che parla l’albanese meglio dell’italiano.

    Della Valle, proprio pochi giorni fa, ha annunciato l’ennesimo rinforzo per la Fiorentina. “Non sarà una sòla” ha ripetuto, “però costerà poco. Abbiamo avuto un’idea sinergica”. Pare, infatti, che costringeranno Paulo Sousa a giocare davanti alla difesa, al posto di Suarez. Con questa mossa, gli allibratori danno la Fiorentina favorita per lo scudetto.

    Se la blindatissima finale degli Europei ha creato inquietudine per le misure di sicurezza, l’esito ci ha sollevato. La vittoria della Svizzera per 1 a 0 sul Belgio (Shaqiri di polpaccio al 9° del secondo supplementare) ha finalmente permesso che lo stesso Belgio perdesse il primo posto nelle classifiche Fifa. Comunque non è detta l’ultima parola. Dato che risultava il migliore senza aver mai vinto nulla, non ci sarebbe da meravigliarsi che, perdendo anche stavolta, riuscisse a restare in testa. Comunque a Bruxelles la sconfitta ha lasciato il segno. Per continuare nel fulgido segno delle affermazioni teoriche e dei primati nelle classifiche virtuali, la federazione belga ha cambiato selezionatore, scegliendo Mazzarri. Il quale nel suo curriculum ha un solo neo: ferratissimo in francese, non conosce altrettanto bene il fiammingo, ma sembra che il nostro già da una settimana, si rechi a Cerreto Guidi (non distante da Empoli) per una full immersion con la locale minoranza linguistica olandese. All’infuori di alcuni iati e dittonghi il ceppo fiammingo è, infatti, quello dei Paesi Bassi. Comunque la propensione per le lingue straniere (labronico e oltre) è proverbiale nell’allenatore sanvincenzino.

    Il terzo posto ottenuto dalla Nazionale, accolto con una sonora risata dal nuovo Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Ferrero (senza di lui la Sampdoria ha subito un brusco risveglio, ma l’interesse nazionale deve ancora prevalere su quello municipale) ha fatto sì che Conte sia rimasto al suo posto, rifiutando il Bari. D’altra parte con l’elezione di Tavecchio alla presidenza della Fifa, l’Italia nutre più d’una speranza per i prossimi mondiali, che non si terranno in Russia dati gli acclarati scandali, bensì nella più modesta e accogliente Ponte di Legno, Pònt da Lègn in dialetto camuno.
     

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