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    Prestanome e riciclaggio a Torino: anche Gattuso tra gli indagati

    Prestanome e riciclaggio a Torino: anche Gattuso tra gli indagati

    Vicende societarie, ricorso al Tas e ora un'altra tempesta sul Milan: Gennaro Gattuso indagato per riciclaggio di denaro. E' questa la clamorosa notizia lanciata da Repubblica, secondo cui il tecnico rossonero risulterebbe tra i presunti prestanome nella lunga catena di aziende creata da Pasquale Motta, imprenditore legato secondo gli investigatori alla 'ndrangheta (non affiliato a famiglie locali piemontesi, ma il suo nome compare spesso assieme a quelli coinvolti in grandi inchieste sulla criminalità organizzata calabrese in Piemonte).

    RINGHIO NEI GUAI - "Trasferimento fraudolento di valori", questa l'accusa con la quale sarebbe indagato Gattuso: secondo i pm, Ringhio era socio al 35 per cento di una società in realtà riconducibile a Motta, la Tre Olmi Srl di Gallarate, specializzata in produzione di salumi e insaccati; l'azienda, ormai fallita, era stata spostata ad Orbassano, alle porte di Torino, dove Motta aveva il suo quartier generale. L'inchiesta su questo giro di imprese, scoperto dai carabinieri del Comando provinciale di Torino, ha portato a 43 indagati, 9 misure cautelari e l'arresto di Motta: accuse che vanno dal trasferimento fraudolento di valori a riciclaggio di proventi illeciti, sequestrati società e beni immobili per un valore complessivo di 200mila euro. Gattuso, riferisce Repubblica, sarebbe coinvolto per fatti tra il novembre 2011 e il dicembre 2013: la Tre Olmi di cui era socio era fallita nel 2014 e in tutti i suoi anni di attività, aveva spiegato agli investigatori il curatore fallimentare, "non aveva mai consegnato i bilanci".

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