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    Premier League: Manchester City contro Chelsea, adesso la sfida si ribalta

    Premier League: Manchester City contro Chelsea, adesso la sfida si ribalta

    • Giovanni Armanini
    La prima giornata di Premier league si è chiusa con un netto 3-0 del Manchester City a Birmingham contro il West Bromwich Albion che rimette la squadra di Pellegrini al centro dell'attenzione di chi quest'estate si era quasi dimenticato degli sky blue di Manchester. Il Manchester City ribadisce invece di essere a pieno titolo in prima fila insieme al Chelsea nella corsa al titolo e solo poco più avanti rispetto a Manchester United e Arsenal.

    Ma rispetto ad un anno fa le forze tra City e Chelsea si sono ribaltate. Nell'agosto 2014 i citizens si presentavano forti del double Premier League - Coppa di Lega (il trofeo minore che inizia proprio oggi) esattamente come oggi il Chelsea. E anche sul mercato il "peso specifico" degli innesti può dirsi ribaltato.

    Un anno fa era stato il Chelsea a fare una campagna di rafforzamento tesa a colmare il gap coi campioni (gravati dal fair play finanziario): arrivarono Diego Costa, Fabregas e Remy oltre a Filipe Luis. Il City scelse Mangala e Fernando oltre al portiere di riserva Caballero.

    Quest'anno è il City ad aver fatto gli innesti più pesante: Sterling, a cui si aggiunge Delph (non usato nella prima partita) in attesa di chiudere per De Bruyne. Il Chelsea deve "rivincere con gli stessi" seguendo il nuovo mantra di Josè Mourinho. Di fatto - proprio come fatto dal City un anno fa - i blues si sono "completati" con Begovic e Falcao in attesa di un terzo acquisto che potrebbe arrivare entro la fine del mercato.

    Ruoli invertiti e strategie simili, quindi. E domenica sarà già tempo di scontro diretto. 

    Il Chelsea ci arriva dopo un pareggio contro il brillante Swansea. Un mezzo passo falso che fa sorridere solo per la cabala: solo tre volte i detentori del titolo hanno esordito senza vincere. In tutte e tre le occasioni (sempre protagonista il Manchester United: 1999 1-1 esterno con l'Everton, 2007 0-0 col Reading e 2008 1-1 col Newcastle) si è poi aggiudicato il titolo. Ma la cabala lascia il tempo che trova, più pesante è certamente la capacità di Mourinho di ripetersi: unico tecnico a riuscirci oltre a Ferguson centrando i successi nel 2004/2005 e nel 2005/2006.

    Esattamente ciò che non è riuscito a Pellegrini, alla guida invece di una squadra che ha dato il meglio quando ha dovuto lanciare la sfida anzichè difendere il titolo. L'asse portante è sempre lo stesso: Hart, Kolarov, Kompany, Yaya Tourè, Silva e Aguero (entrato a partita in corso) erano in campo anche nel 2011-2012, a loro si sono aggiunti Navas e Fernandinho tra i campioni del 2014. Il profilo mentale della squadra è insomma lo stesso: un gruppo che sa vincere, meglio partendo un passo indietro.

    Anche per questo la sfida quest'anno, particolarmente incerta e con due outsider di valore come Arsenal e Manchester United quantomai quotati, sarà ancora più affascinante. 

    Giovanni Armanini
    @armagio

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