Premier: l'Arsenal vuole il titolo, il Liverpool rischia la retrocessione
Un segnale alle due di Manchester: per il titolo ci siamo anche noi. In estate, quando Van Persie e Song hanno abbandonato la nave, nessuno avrebbe mai pensato che questo Arsenal potesse avere tutte le carte in regola per giocarsi la Premier contro Chelsea, City e United. E invece Wenger è tornato a fare le cose per bene: Koscielny, strapagato dal Lorient, dopo un'annata da dimenticare è diventato un centrale di prima fascia, Podolski fa i gol che non riescono a Giroud, Cazorla è un peperino imprendibile e in porta il ritrovato Mannone dà più garanzie di Szczesny, che resterà fuori dai campi due mesi per un problema alla caviglia. Il match di sabato con il Chelsea servirà a capire le reali ambizioni dei Gunners.
Il City, invece, continua dimostrarsi poco squadra e troppo legata alle giocate dei suoi campioni. Dopo il successo in Premier della scorsa stagione, le pressione sono tutte per gli uomini di Mancini, che quotidianamente deve affrontare una polemica: o per il comportamento di Balotelli, o per il rapporto con i colleghi, o per il mercato non all'altezza. Continua a non convincere pienamente il Manchester United, ma Ferguson anche ad Anfield è stato salvato da Van Persie, a segno cinque volte in cinque partite. Delle grandi, chi sta sicuramente peggio è il Liverpool, penultimo in classifica con due punti, con tre sconfitte in cinque parite. Rodgers sta confermando quanto si dice su di lui: o fa molto bene (con lo Swansea) o molto male (con il Reading) e nel Merseyside, per il momento, sono arrivati solo pessimi risultati. Il Liverpool per il momento non ha nessuna intenzione di cambiare guida, ma il tempo per l'ex tecnico delle giovanili del Chelsea, non è infinito.