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    Premier e Liga spendono e spandono. L’Italia no, ma è davvero fuori dai giochi?

    Premier e Liga spendono e spandono. L’Italia no, ma è davvero fuori dai giochi?

    • Antonio Moschella

     

    Lo studio Football Transfer Review, promosso dalla società Prime Time Sport, annuncia che nelle cinque principali competizioni nazionali in Europa durante l’ultimo anno si è avuto un incremento del 30% negli investimenti. Il podio di questa speciale classifica è occupato in ordine da Premier League, Bundesliga e Liga mentre la Serie A e la Ligue1 francese sono rispettivamente quarta e quinta. 
     
    Tra le dieci squadre con i maggiori introiti si erge prepotentemente il Barcellona, davanti a Real Madrid e Manchester United, mentre Juventus, Inter e Milan chiudono la classifica. La Serie A è prima in quanto alle cessioni tra le quali risaltano quelle illustri di Eto’o, Pastore e Sanchez. Questi dati apparentemente prospettano un quadro triste del campionato italiano. A breve termine si denota, indubbiamente, un livellamento generale del torneo verso il basso, con l’Inter indebolita e il Milan che non è arrivata al colpo sensazionale, il cosiddetto Mister X. 
     
    Di primo acchito è facile elogiare la presunta spettacolarità della Premier e della Liga, dove gli ingaggi multimilionari e i gli sceicchi permettono il movimento di pedine di primo livello come Agüero, Pastore, Sánchez e Fábregas. Ma è davvero così spettacolare una Liga dove Barça e Madrid – che detengono il 52% degli introiti dei diritti televisivi nazionali – si contendono il dominio da sette anni e lasciano solo le briciole alle altre? La Premier League dove l’industriale Manchester si impone minacciosa grazie ai petrodollari ed alle continue insolvenze economiche potrà continuare così a lungo?
     
    Il Fair Play Finanziario incombe: tra tre anni i conti in regola saranno il primo passo per approdare alle competizioni europee e non c’è sceicco o fondo di investimento che tenga. Anche le multinazionali Barcellona e Real Madrid devono fare i conti con debiti e in Europa non avranno carta bianca come in Spagna.
     
    Chissà se la lungimiranza dei nostri saggi non si rivelerà decisiva in futuro.
     
    La Bundesliga ha lanciato l’esempio: è l’unica competizione autosostenibile e l’investimento sui giovani ha portato i suoi frutti. Tanto per farci un’idea, diamo un’occhiata ai risultati della nazionale tedesca e pensiamoci un po’ su…

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