Premier:|Accordo dei club sul controllo dei bilanci
La Premier League prova a darsi una regolata sul fronte dei bilanci, approvando una serie di controlli e sanzioni, compresa la perdita di punti in classifica, per evitare il moltiplicarsi delle perdite. I venti club, anche se non all'unanimita', hanno deciso che nessuno di loro potra' accumulare perdite superiori ai 105 milioni di sterline (circa 120 milioni di euro) nelle tre stagioni 2013-2016. Inoltre ci sara' un tetto alle spese per gli stipendi dei giocatori. Le misure concordate sono volte ad assicurare che gli introiti derivanti dai nuovi diritti televisivi, che valgono circa sei miliardi di euro, diano il via ad una nuovaa era di stabilita' finanziaria piuttosto che essere sprecati in salari principeschi per i giocatori. Le norme approvate sono meno rigorose rispetto a quelle del fair play finanziario sostenuto dall'Uefa, che costringeranno i club migliori di tutti i campionati del continente a muoversi verso il pareggio di bilancio pena l'esclusione dalle competizioni europee. La Premier League cerca di promuovere la stabilita' finanziaria senza impedire a ricchi proprietari di investire nei loro club, come e' avvenuto per il Manchester City, finanziato in contanti da Abu Dhabi, e per il Chelsea, di proprieta' dell'oligarca russo Roman Abramovich. Entrambi le societa' hanno accumulato deficit enormi in cambio di vittorie in campo nazionale e internazionale. Il tetto di 105 milioni di perdite triennali dovrebbe impedire nel futuro questi exploit, o eccessi, favorendo una crescita piu' sostenibile.