Gianni Di Marzio, fra i dieci candidati alla vittoria finale del PREMIO CALCIOMERCATO.COM per la sezione osservatori, è forse l'osservatore di mercato e talent scout più conosciuto dal grande pubblico. Ex allenatore (Napoli, Catanzaro, Genoa, Lecce, Catania, Padova e Palermo) ed ex direttore sportivo (con Zamparini portò il Venezia in Serie A), Di Marzio è stato anche responsabile dell'area estera della Juventus, incarico ricoperto dal 2001 al 2006. Attualmente gira per il mondo alla scoperta di nuovi fenomeni in qualità di consulente di mercato del Queens Park Rangers. Ai microfoni di Calciomercato.com, Di Marzio ripercorre la sua carriera, ricordando le scoperte di Maradona e Messi, e getta uno sguardo al mercato attuale di Napoli, Milan, Juventus e Inter.
Signor Di Marzio, ci racconta come scoprì Maradona?
"Lo scoprii nel 1978 a Buenos Aires. All'epoca ero allenatore del Napoli e Settimio Aloisio, responsabile della sezione calcio dell'Argentinos Juniors, volle a tutti i costi farmi vedere questo ragazzo. Aloisio era di origini calabresi, io avevo fatto bene al Catanzaro, e per questo ci teneva a mostrarmi quello che, giustamente, riteneva un giovane fenomeno. Io trovai il tempo per andare a vederlo e avvisai anche Pesciaroli, redattore capo del Corriere dello Sport. Maradona prima lo andammo a trovare a casa, lui era tarchiato, con i capelli lunghi, poi Aloisio organizzò una partita per farcelo vedere. Dopo un quarto d'ora di gioco, chiesi ad Aloisio di andare negli spogliatoi, dicendogli che bisognava subito chiamare Diego fuori dal campo e fargli firmare un contratto per il suo passaggio al Napoli. Aloisio aveva già pronto un pre-contratto per il trasferimento di Maradona al Napoli per 320 milioni di lire e Diego lo firmò. Ferlaino però disse di no, perché considerava il ragazzo ancora troppo giovane. Maradona poi arrivò al Napoli qualche anno dopo, ma mi ha sempre ringraziato per quei giorni".
Da Maradona a Messi, un altro fuoriclasse che lei segnalò a un club italiano, la Juventus...
"Confermo, Messi è nella banca dati della Juventus, così come Cristiano Ronaldo. Messi lo vidi in Colombia, aveva 15 anni. C'erano anche Lavezzi e Barrientos. In una riunione con 40 osservatori della Juventus, alla presenza di Luciano Moggi, dissi che bisognava prenderlo assolutamente. Era già nell'orbita del Barcellona, ma i suoi genitori non avevano ancora firmato definitivamente con i blaugrana. Cristiano Ronaldo invece venne addirittura a fare le visite mediche a Torino e il suo acquisto saltò solo perché Salas rifiutò il trasferimento allo Sporting Lisbona. Ma non solo loro, alla Juventus segnalai anche Robinho, Diego e Aguero, tutti nomi segnalati con anni di anticipo rispetto alla loro esplosione e tutti presenti nella banca dati della Juventus".
Quali sono le caratteristiche che un osservatore deve tener presenti nella scoperta di un nuovo talento?
"Tanti aspetti, da quello atletico e fisico alla rapidità, dal fatto di giocare a testa alta alla abilità nel fraseggiare e nel coordinarsi con la squadra, e tante altre cose. Io credo di avere la capacità di notare subito in un ragazzo la presenza o meno di queste caratteristiche. Ora sono di ritorno dal Messico e dal Brasile, dove per il QPR ho visto alcuni talenti eccezionali, che adesso si possono acquistare con pochi soldi. Fra qualche anno, chissà...".
Concludiamo con una panoramica sul mercato attuale. Hamsik alla fine crede che passerà dal Napoli al Milan?
"Per me alla fine andrà via. Se così fosse però il Napoli tornerebbe indietro di vent'anni, quando si vendevano i Ferrara e i Cannavaro. Le grandi squadre si costruiscono con i grandi calciatori e il Napoli non dovrebbe mai privarsi di Hamsik, Lavezzi e Cavani".
La Juventus riuscirà a prendere Aguero?
"Io 30 milioni per Aguero non li spenderei. E' bravo ma non ha continuità. Piuttosto aggiungo altri 10 milioni di euro e, per 40 milioni, vado a prendere Neymar. Lui sì che un vero fuoriclasse, uno che farà la differenza per anni. Fra Aguero e Neymar, prendo il brasiliano senza dubbi".
L'Inter invece ha preso Alvarez...
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Alvarez non è male, ti colpisce in particolare per la sua tecnica, per come gioca con la palla fra i piedi".