Premi Cm.com, D'Amico 'Lentini, che spavento! Quando Del Piero e Gattuso...'
Oggi Iaquinta, Criscito, Caracciolo, Gattuso e tanti altri. Ieri Del Piero, Tassotti, Dino Baggio, Lentini e non solo. Andrea D'Amico è sicuramente uno degli agenti italiani che hanno maggiore influenza nel calciomercato di oggi; ed è anche per questo che è uno dei candidati alla vittoria finale del premio calciomercato.com, sezione agenti di calciatori (PER VOTARE CLICCA QUI). Ai nostri microfoni parla a 360 gradi della sua esperienza lavorativa.
Signor D'Amico, quando ha avuto inizio la sua avventura come agente?
Ho iniziato 21 anni fa e sono stato il più giovane agente italiano (aveva 26 anni, ndA); ringrazio l'avvocato Pasqualin, che mi dette subito questa opportunità
Com'è cambiato, in questi due decenni, il ruolo dell'agente?
E' cambiato molto ma allo stesso tempo poco; i ragazzi, bene o male, vanno gestiti sempre con le stesse direttive, ma la differenza è che ora il mercato è aperto tutto l'anno, mentre prima era racchiuso in due finestre
Dunque, si lavora tutto l'anno...
Certo. Poi con l'avvento delle pay tv e di internet hai la possibilità di vedere praticamente tutto e di essere aggiornato in tempo reale
Cosa serve ad un buon agente per essere tale?
Devi avere capacità a 360 gradi, una certa base culturale e sapere gestire tutto: contratti, sponsor e così via. Inoltre devi anche essere imprenditore, avere idee da portare avanti e far business; oltre, ovviamente, ad una buona dose di buon senso
Un lavoro che, oltre alle soddisfazioni economiche, permette anche di raggiungere bei traguardi personali
Esattamente. Ho lavorato per dieci anni con Marco Branca; e vederlo passare da calciatore a direttore tecnico dell'Inter è incredibile. Ti crei 1000 vite e 1000 ne vivi, ti immedesimi. Passi dall'essere semplicemente l'agente a divenire l'amico, l'avvocato e il confidente di un calciatore. E questo è bellissimo e da molte soddisfazioni
Quale il calciatore che ha dato più soddisfazioni?
Sono tanti. Sicuramente è stato bellissimo vedere la crescita di Gattuso. L'abbiamo visto che non era nessuno ed è diventato campione del Mondo
E quello con il ricordo particolare?
Il primo è legato a Gianluigi Lentini. Mi chiamarono in piena notte per dirmi che era in coma dopo l'incidente stradale che tutti sappiamo, fu una cosa spaventosa. E poi Del Piero: dopo la finale di Champions League persa con la Juventus nel 1998, venne ugualmente a farmi da testimone al matrimonio. Un gesto che ho apprezzato moltissimo e che mi ha commosso
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