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  • Prato, sempre viva l'ipotesi di un accordo con la Fiorentina

    Prato, sempre viva l'ipotesi di un accordo con la Fiorentina

    • L.C.
    Dopo ventinove giornate e a tre sole partite dalla conclusione della stagione regolare il Prato scopre non solo che non ce la farà più a rientrare fra le prime nove della classifica, quelle che permettono di partecipare ai playoff, ma che se si fosse in una stagione regolare, e cioè anche con i playout e con le retrocessioni, sarebbe tranquillamente invischiato nella lotta per la salvezza. Un risveglio brusco, che fa male ma che non fa altro che rispecchiare l'andamento di un campionato che ha visto una involuzione della squadra in maniera vertiginosa. Ventinove partite giocate, otto vinte, nove perse e dodici pareggi. Ventinove gol fatti (una media di uno a partita) ma sono 34 le reti subite, tredici delle quali subite nelle ultime quattro partite. Il "giocattolo" si è rotto.  Da una parte viene da chiedersi come è possibile che una squadra che durante le prime undici partite non ha mai perso, facendo registrare un record fra tutte le società di calcio professionistico, si sia poi inceppata e sia incredibilmente naufragata fino alle inguardabili prestazioni delle ultime domeniche? Dall'altra parte resta la consapevolezza che nella prossima stagione torneranno anche le retrocessioni e quindi alle spalle ci saranno le porte dei Dilettanti. Ed ecco allora che le parole di mister Vincenzo Esposito a fine partita con l'Ascoli suonano come un campanello di allarme e dovrebbero scuotere le coscienze dei tifosi biancazzurri. «Mi auguro che il Prato si iscriva al prossimo campionato», sì perché il presidente Andrea Toccafondi lo ha annunciato un anno fa: se non ci sono risposte alle mie domande potrei anche fare festa. E le domande erano legate alla richiesta dell'ingresso nella società di altri imprenditori, seri, facoltosi e tifosi ai quali lasciare anche la maggioranza assoluta del pacchetto azionario; all'ingresso di un rappresentante dei tifosi nel Cda, alla costruzione di un nuovo stadio dai requisiti europei, ovvero capace di creare anche utili e non solo costi come quello attuale. A oggi nessuna di queste domande ha avuto una risposta e quindi il dubbio di mister Esposito è più che legittimo. Ed ecco quindi che sul piatto della bilancia, scrive il quotidiano Il Tirreno, resta e si rafforza l'eventuale accordo tecnico con la società  Fiorentina. L'unico che potrebbe salvare il futuro professionistico della società biancazzurra. Quei pochi ultras che ancora frequentano lo stadio Lungobisenzio e che si sobbarcano le trasferte, potrebbero storcere il naso, ma chi accetta che il Prato possa sparire fra i dilettanti vuole davvero bene a quei colori biancazzurri? 




     

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