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    Prandelli: 'Un giorno sogno di allenare all'estero'

    Prandelli: 'Un giorno sogno di allenare all'estero'

    Il ct della Nazionale Cesare Prandelli ha parlato in esclusiva a Fox Sports in un'intervista che andrà in onda domani sera alle ore 23 sulla piattaforma Sky: "Il campionato inglese è molto competitivo ed entusiasmante. Un campionato visto da tante persone, che trasmette molte emozioni. Negli ultimi mesi molte squadre si sono aperte a livello tattico, e il campionato è diventato uno spot per il calcio. E lì si sono viste cose interessanti"

    Sulle somiglianze della nazionale inglese ad altre squadre: "Hodgson sta prendendo il meglio da molte squadre, ma ha una propria caratteristica. Le sue sono squadre solide, molto equilibrate, le distanze tra i reparti sono mantenute in tutti i novanta minuti e hanno una caratterestica: lottano dal primo all'ultimo minuto con grande veemenza. Hodgson ha trovato giocatori molto interessanti, soprattutto sugli esterni, di prospettiva tecnica e resistenza. E' una squadra molto molto forte".

    Sulla nazionale inglese: "Loro hanno trovato giovani interessanti. Fino a un anno fa nessuno pensava che potessero uscire da questo campionato. Ma non prenderei nessuno per rispetto dei miei giocatori. Anche noi siamo una buona squadra".

    Sulla Liga: "Quello che colpisce, che è anche la caratteristica del nostro campionato, è che le prime tre squadre hanno un proprio modo di giocare. Non c'è ripetitività. Fino a qualche anno fa cercavano di ripetere il modo di giocare altrui. L'Atletico non ha copiato le altre squadre, ha valorizzato i propri giocatori"

    Sui giocatori italiani che potrebbero ben figurare all'estero, come è successo a Verratti: "Io mi auguro che rimangano in Italia. Seguire i giocatori nel campionato italiano ti dà il senso di cosa può fare un calciatore. Io sono d'accordo con Carlo Ancelotti, che avuto esperienza in tutto il Mondo, quando sostiene che il limite del nostro calcio può essere lo stress. Ma è questo stress che ci allena a quello che può capitare a livello internazionale"

    Su Carlo Ancelotti, reduce da una stagione sorprendente: "Assolutamente no. Carlo è una garanzia assoluta di serietà e capacità. Lui dice sempre che l'allenatore non deve fare danni. Lui ha sempre dimostrato in tutte le squadre che ha allenato di saper valorizzare i suoi giocatori".

    Su Mourinho, se potrebbe essere diventato prevedibile: "L'anno prossimo vedremo un calcio diverso rispetto a quello che ha proposto in questa stagione. Mourinho ha dimostrato che quando ha i giocatori adatti a fare un certo tipo di calcio può anche proporre un calcio spettacolare".

    Sulla prospettiva futura di avere un'offerta dall'estero: "L'estero affascina tutti, perché tutte le volte che parliamo con i colleghi che allenano all'estero, hanno un sorriso che noi abbiamo un po' dimenticato. Dicono sempre che c'è la possibilità di poter avere una vita privata e di poter fare allo stesso tempo il lavoro che ti piace. Forse in Italia c'è troppa pressione. Anche io un giorno sogno di vivere questa esperienza".

    Su quale sia la prima cosa da fare per dare una svolta positiva al calcio: "Forse abbiamo toccato il fondo. Dovremmo cercare di replicare il modello inglese. I protagonisti devono essere il gioco, gli spettatori tutti. La cosa bella della finale di Coppa Italia è stata che le due squadre in campo hanno giocato un gran bel calcio, senza farsi condizionare. C'è stato un forte senso di responsabilità da parte di tutti i giocatori".
     

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