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  • Prandelli:| 'Rapporto unico con Firenze'

    Prandelli:| 'Rapporto unico con Firenze'

    Intervista al quotidiano La Nazione del ct dell'Italia, Cesare Prandelli. Ecco una parte:
    La prima è andata, a Tallinn. La seconda domani sera, a Firenze.
    "Quando mi è stata chiesta un’indicazione sulla sede della partita con le Far Oer, ho detto subito Firenze, perché so quello che possono dare questa città e questo pubblico, mi aspetto uno stadio pieno di famiglie, di bambini".

    Una serata molto sua.
    "Un rapporto bellissimo e che resterà per sempre con questa città, all’inizio difficile da capire, poi straordinaria e impegnativa. Trattato come un parente, per cinque anni. Due momenti su tutti: quando decisi di restare dopo Calciopoli, con i tifosi in lacrime nel nostro ritiro, e la partecipazione della città al mio lutto. C’è un grande cuore, qui. Non a caso ci sono moltissime associazioni di volontariato. E un grande spirito. Ho a casa i filmati sull’alluvione, quando da finestra a finestra i fiorentini si dicevano "hai mangiato?”, "no”, "allora puoi fare il bagno”, o quando, inviperiti con il governo, videro un camion con i politici a bordo in visita impantanarsi nel fango e allora si misero a spingerlo, sono cose eccezionali, in Lombardia non sarebbe mai successo".

    O la trattoria di San Frediano che espose il cartello "oggi solo piatti in umido”.

    "La sapevo. Firenze per me è questo. Lo spiritaccio dei fiorentini: nei momenti migliori, mi fermavano per strada: ‘mister, siamo preoccupati’, ‘e perché?’ chiedevo io, ‘perché le cose vanno troppo bene’ siamo fatti così. Potevo diventare il Ferguson viola, poi le cose sono andate in un altro modo".

    Ci sarà anche la sua compagna, domani sera in tribuna?
    "Ci saranno i miei figli, Nicolò e Carolina. E ci sarà Firenze".

    Il mio miglior pregio?
    "Sono un ottimo ascoltatore".

    Il mio difetto?

    "Sono permaloso".
     


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