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  • Prandelli, quest'Italia fa pena. Azzurri ridicolizzati da Haiti: ma quando la piantate di snobbare le amichevoli?

    Prandelli, quest'Italia fa pena. Azzurri ridicolizzati da Haiti: ma quando la piantate di snobbare le amichevoli?

    L'unica cosa cosa positiva è che l'amichevole sia stata giocata per la gente di Haiti, alla quale il clamoroso 2-2 con i vicecampioni d'Europa, ha procurato una grande gioia. E noi ne siamo lieti per chi ha sofferto e continua a soffrire tanto.

    Ma, come appassionati di calcio e tifosi della Nazionale, siamo furiosi con quest'Italia che ha fatto sinceramente, vergognosamente, inverecondamente pena. 

    Caro Prandelli, abbiamo sempre elogiato il suo lavoro di rifondazione della squadra fatta a pezzi in Sudafrica nel 2009 e nel 2010. Proprio per questo, ora le diciamo: sveglia! Sveglia! Sveglia! Spacchi i timpani all'abborracciata compagnia di giro che abbiamo visto in azione alla prima uscita in Brasile. Spieghi ai lavativi e ai turisti per caso in campo contro Haiti che la devono piantare una buona volta di snobbare le amichevoli, come hanno quasi sempre fatto durante l'attuale gestione, rimediando sonore legnate. Basta con questo andazzo. 

    Il ct si è preso le sue colpe, ma non è sufficiente, non può essere sufficiente. Prandelli dixit:  "Questo risultato è una brutta figura. Abbiamo accettato questa partita, siamo arrivati ieri, abbiamo a cambiato tanto, dovevamo avere uno spirito diverso. Sappiamo che dobbiamo crescere soprattutto dal punto di vista fisico. Lo sapevamo, ma stiamo lavorando per entrare in forma ed essere pronti 5 giorni. Il modulo? Abbiamo cercato l'ampiezza, non abbiamo mai tanto tempo per fare esperimenti ma puntiamo a trovare l'equilibrio. Ripeto, lo spirito doveva essere diverso, sapevamo che avremmo rischiato qualcosa. Ma il 2-2 è una brutta figura".

    Brutta figura è riduttivo. Usiamo le parole appropriate: figura oscena, figura orribile, figura indegna. Ecco, così va meglio, cioè peggio. Per giorni ci siamo sorbiti il chiacchiericcio di questa lunga vigilia di Confederations (occhio perchè in questa manifestazione ci hanno sempre preso a calci nel sedere: do you remember Sudafrica 2009?). 

    E piantatela con le scuse sul viaggio lungo e faticoso (avessi detto, dopo un volo intercontinentale  in business class); sulla stanchezza post campionato, sugli esperimenti che si dovevano e non si dovevano fare e tutte le altre facezie che ora ci vengono ammannite in calce a questa indecenza. 

    Altro che codice etico: stasera, l'etica del lavoro, dell'impegno, del prestigio della Nazionale quattro volte campione del mondo, una volta campione d'Europa e Olimpica, è stata calpestata da chi dovrebbe ricordarsi sempre che cosa significhi indossare la maglia azzurra. Se non ne è degno, vada a casa e facciamo giocare l'Under 21 che è molto meglio. Giusto, Abete?

    Ripetiamo il concetto: o Prandelli sveglia questa accozzaglia di sfaccendati in gita sulla spiaggia di Copacabana dopo avere faticosamente pareggiato a Praga oppure Messico, Giappone e Brasile ci fanno a pezzi.

    Intanto, aspettando domenica, gli azzurri potrebbero cominciare a chiedere scusa a milioni di tifosi imbufaliti per la loro squallida esibizione, ineguata persino per un torneo dopolavoristico.

    Chiedere scusa è la prima cosa da fare. La seconda è imparare dagli haitiani che cosa significhino l'orgoglio, il coraggio, la dignità.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

     

     

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