"Ho avuto paura". Cesare Prandelli torna sui disordini del Ferraris. Il ct dell'Italia ha dichiarato in conferenza stampa all'indomani della partita sospesa con la Serbia: "E' stata una notte tormentata, bastava poco per trasformarla in tragedia. Ho pensato e ripensato con grande amarezza a quanto la violenza di pochi possa tenere in scacco una partita di calcio e un'intera città. Quando ho visto che gli ultrà serbi stavano tentando di sfondare la vetrata che li divideva dai tifosi italiani, ho avuto davvero paura. Ho visto tanta gente con i bambini scappare a gambe levate. Ma il calcio non deve avere paura di fronte agli ultrà, la strada da percorrere è la prevenzione partendo dal basso con pazienza".

"Noi eravamo pronti a giocare ed avremmo voluto farlo. Siamo arrivati negli spogliatoi e abbiamo trovato il portiere Stojkovic che tremava. Non capivamo, poi l'interprete ci ha spiegato che era stato minacciato e aveva paura per la propria incolumità. Da lì abbiamo capito che la partita era a rischio, anche i giocatori serbi avevano l'impressione che il comportamento dei loro tifosi fosse organizzato per far sospendere la partita. Abbiamo fatto regolare riscaldamento, poi quando siamo tornati nello spogliatoio cercavamo di capire quanto durasse la pausa per evitare problemi fisici. Abbiamo chiesto ai nostri avversari di andare sotto la curva per provare a calmarli, non so che gesto abbiano fatto ma erano chiaramente impauriti. I giocatori serbi sono sotto scacco, hanno delle famiglie a casa".