Prandelli: 'Belotti da scudetto tra Chinaglia, Graziani e Vieri'
Il nuovo allenatore del Valencia, Cesare Prandelli parla a Tuttosport dell'attaccante del Torino, Belotti: "Quando ero ct dell'Italia avevo convocato Belotti, ma era infortunato e non potè venire. Giocava nel Palermo, ma lo seguivo già dai tempi dell’AlbinoLeffe. Era davvero giovanissimo, però si stava già metendo in luce. Avevo già compreso che aveva stoffa. E’ così. Sta migliorando in tutto.E’ sempre più lucido e coordinato, presente in ogni fase del match. Segna e fa segnare. Crea spazi, si sbatte, recupera palloni, detta l’assist, segna a ripetizione in ogni modo. Di testa, di piede. Destro, sinistro. Da solo sa arroventare due o tre difensori. Ha una generosità eccezionale, superiore alla media. E quando un bomber così bravo sottoporta è anche così generoso, sa far innamorare tutti immediatamente. E’ un trascinatore. E poi è umile. Un gran lavoratore. Nel calcio moderno tutti devono dare tutto, anche gli attaccanti. Con in campo uno come Belotti, è più facile che una buona squadra si trasformi in una supersquadra. Con uno come lui... se ovviamente hai una rosa all’altezza in ogni reparto, fatto imprescindibile... puoi puntare anche allo scudetto. Belotti può diventare il centravanti per eccellenza dell’Italia per tanti anni. Ventura lo conosce bene, lo ha lanciato in granata, ora farà la stessa cosa in azzurro. Io gli auguro di restare al Toro, perfino di vincere lo scudetto in granata. Ma è chiaro che un talento come lui appare destinato a raggiungere una squadra al top in Europa, non solo in Italia. Ricorda un misto di tre grandi attaccanti. In certe movenze mi ricorda Graziani. In altre, Vieri. Ma ha pure qualcosa di Chinaglia. Detto questo, l’importante è che rimanga Belotti. E continui a lavorare con umiltà. E quindi a migliorare".