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    Possibile estorsione ai danni di Fagioli: i pm valutano se riascoltarlo

    Possibile estorsione ai danni di Fagioli: i pm valutano se riascoltarlo

    Aumentavano i debiti, aumentavano le minacce. E, a quel punto, Fagioli giocava solo per cercare di saldare con i creditori. E' quanto raccontato dal centrocampista della Juventus il 28 settembre scorso alla Procura della Federcalcio nell'ambito dello scandalo scommesse. "Aumentando il mio debito e ricevendo pesanti minacce fisiche (tipo: 'Ti spezzo le gambe') - ha detto il giocatore - anche durante la notte pensavo di giocare solo per tentare di recuperare il mio debito".

    LE VERSIONI - Una rivelazione esplicita relativa alle minacce subite, non presente sul verbale dell'interrogatorio reso pubblico dal pubblico ministero Manuela Predotta perché non emersa il 23 giugno scorso davanti alla Procura di Torino. Il Corriere della Sera spiega che Fagioli potrebbe essere riconvocato per chiarire questa situazione e raccontare nello specifico queste eventuali minacce subite, se dovessero essere confermate si potrebbe procedere per tentata estorsione ai danni del giocatore.

    LE IPOTESI - Tra le ipotesi dei possibili motivi per i quali il centrocampista della Juve avrebbe potuto omettere questo particolare nell'interrogatorio di quattro mesi fa, c'è quella - riportata ancora dal Corriere della Sera - secondo la quale il giocatore avrebbe potuto inconsciamente sminuire l'episodio delle minacce proprio per aver subito intimidazioni. Oppure potrebbe averla evidenziata alla Procura della Figc per alleviare la sua posizione in vista della squalifica. Al momento, agli atti non sono presenti né elementi né indizi della presenza di eventuali creditori fuori dalla Continassa per chiedere soldi al giocatore; e alla questura di Torino non era arrivata nessuna segnalazione.

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