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Porto, Conceicao: 'Juve abituata alle pressioni, noi preparati per qualificarci. Su Pirlo e Ronaldo...' VIDEO
Il tecnico del Porto, Sergio Conçeiçao ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del ritorno degli ottavi di finale di Champions League, contro la Juventus.
Con che spirito affrontate la partita contro la Juventus?
"Lo stesso spirito con cui abbiamo affrontato la partita passata. Ci siamo preparati per un risultato positivo, che ci porti alla qualificazione".
In che condizione è il Porto dopo le tante partite di fila?
"È vero, abbiamo accumulato tantissime partite. Abbiamo alcuni giocatori che hanno giocato di più e che ho in dubbio al momento per problemi fisici. Ma noi allenatori siamo qui per trovare le soluzioni. Conosciamo la Juventus, io credo che la Juventus abbia potuto recuperare alcuni giocatori importanti come Cuadrado. Faremo il possibile per poter essere degni del nostro simbolo che abbiamo sul petto, che è storia del Porto. Sappiamo che troveremo una squadra che di recente ha giocato finali di Champions, che ha investito molto per poter vincere la competizione. Cercheremo di fare una partita che rifletta il nostro modo di essere squadra e cercheremo di vincere".
Le manca il sostegno dei tifosi?
"Noi sentiamo l'energia dei tifosi, la loro passione. Quando vestiamo la maglia, ma anche per strada, quando andiamo al supermercato. Le persone che mi incrociano prima di salutarmi mi dicono: 'Dobbiamo vincere!'".
Sui giocatori indisponibili
"Su Corona ho qualche dubbio. C'è Grujic che si è infortunato ed è monitorato. Non posso dire se giocheranno o meno, sono in dubbio".
Sembra che sia la partita della vita per la Juve. E Ronaldo ha riposato nell'ultima partita
"Sì, è vero. La forza della Juve è potersi permettere di lasciar fuori il miglior giocatore ma questa pressione a questo livello i giocatori la conoscono già, sono abituati. La Juve ha dimostrato una forza incredibile, sono abituati ad avere pressione in queste partite. Noi dobbiamo pensare alla nostra squadra ed essere preparati nel modo migliore".
Quanto è importante tornare per lei in Italia?
"Sì lo è. L'Italia per me è stato un paese importante per la mia carriera ma finisce qui per me. Potrei parlare della mia prima partita in Italia, in Supercoppa nel 1999 sul campo della Juventus ma non lo farò, preferisco parlare del presente".
Che idea si è fatto di Pirlo?
"Ho visto la partita, non mi ha ricordato tantissimo la Juventus in termini di dinamica. Ho visto in campo giocatori diversi e con la capacità di approfittare della profondità. Una Juventus molto competitiva".
Meglio per il Porto giocare la partita decisiva in trasferta?
"In casa o fuori è uguale, l'abbiamo preparata allo stesso modo. È vero che gli ultimi risultati non sono andati secondo le nostre aspettative ma non è che ci sentiamo meglio a giocare fuoricasa".
Confronto dalla carriera di giocatore a quella di allenatore. È vero che ricorda Mourinho?
"Cerco di fare il mio lavoro, ho avuto il mio periodo come giocatore e sono allenatore da quasi dieci anni. Quello che ero come giocatore non ha niente a che vedere con la mia attività di allenatore. Quel che sono stato da calciatore ha aiutato nel formarmi come allenatore ma principalmente la mia preparazione. Non mi piace paragonarmi a nessuno, io sono io. Spero di vincere e passare il turno e qualificarmi".