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Polveriera Lazio: ora il rinnovo di Sarri è in dubbio. Tare e Lotito sotto accusa, tra follie social e proteste dei tifosi
MERCATO DELUDENTE - Alla base ci sarebbero differenze di vedute sul mercato, con l'ex guida del Napoli che si aspettava di più. Rinforzi, che non sono arrivati, come nel caso del difensore centrale, o diversi da quelli desiderati (Kamenovic, tesserato dopo che a inizio stagione era stato bocciato dallo stesso Sarri, e Cabral, anche se dalla Lazio smentiscono una mancata condivisione sul suo arrivo). La situazione è tesa, Sarri non è soddisfatto e l'ha detto a chiare lettere. E nelle prossime settimane farà le sue riflessioni. Il suo accordo scade nel 2023, ma può liberarsi prima in caso di chiamata dall’estero. C’è infatti una clausola sul contratto che va eventualmente esercitata entro maggio.
ARIA TESA - I sostenitori, intanto, sono sul piede di guerra. A partire dal tifo organizzato, che domani sarà a Formello per criticare la società per per un mercato invernale “di indebolimento” (oltre al “caro biglietti”). Nel mirino Lotito e il direttore sportivo Tare, contro il quale qualcuno è andato oltre. In questi giorni alcuni beceri hanno preso di mira suo figlio, Etienne Tare, attaccante della Primavera della Lazio, sui social, insultandolo e minacciandolo. Toccherà a Sarri e ai giocatori provare a ricomporre una frattura che rischia di condizionare il resto della stagione. Alla fine della quale potrebbe esserci un fuggi fuggi.