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Poliziotta uccisa da un collega
Dopo aver sparato 3 colpi verso la vittima che stava uscendo di casa, Carpineti è fuggito a bordo di una Chevrolet bianca e, dopo aver percorso circa 300 metri in via Rosario Nicolò, si è fermato in un parcheggio in via Nino Tamassia e con la stessa arma usata sulla poliziotta, si è tolto la vita. A lanciare l’allarme sono stati alcuni residenti che hanno sentito delle esplosioni.
“Ho sentito tre colpi sordi, pensavo stessero sbattendo i tappeti. Poi mi sono affacciata e c’era questa auto bianca che andava via”, ha affermato una vicina di casa.
La vittima, nata nel 1965, era originaria di Caserta e viveva da oltre venti anni a Roma insieme al marito Adalberto Montanaro, ispettore presso il commissariato di Sant’Ippolito dove lavorava anche lei prima di trasferirsi al distretto della Camera dei deputati. Lascia il figlio Riccardo, di 22 anni, anche lui impegnato nelle forze dell’ordine nel nord Italia. Pierpaola Romano prestava servizio in Parlamento, garantiva la sicurezza alla Camera dei Deputati. Qualche anno fa aveva anche collaborato alle indagini della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite riguardanti il ciclo dei rifiuti e i reati ambientali.
Le indagini risultano essere ancora in corso, ma al momento non è escluso un movente di tipo sentimentale.
“Paola era una signora allegra, sempre elegante. Una brava persona. Sono cresciuto a casa loro, abbiamo anche fatto le vacanze insieme. Eravamo un gruppo di bambini e quando eravamo piccoli i nostri genitori ci portavano a giocare a calcio alla Borghesiana”, ha ricordato un amico cresciuto insieme al figlio.