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Politano il disubbidiente: un 'vaffa' a Garcia, gesto simbolo per un allenatore sfiduciato dallo spogliatoio
Lo sappiamo: Garcia non si sta dimostrando all’altezza di Spalletti. Lo dicono i risultati (il Napoli ha 6 punti in meno rispetto alle prime 8 giornate dello scorso campionato), ma lo dice soprattutto il gioco. Il tecnico francese per un po’ ha galleggiato tra la volontà di mantenere inalterato l’equilibrio di una squadra che l’anno scorso ha fatto il vuoto e la frenesia di cambiare qualcosa, per lasciare un’impronta degna di questo nome. Ma più cercava di sentire suo il Napoli, più il Napoli gli sfuggiva di mano. Non è un mistero che all’interno degli spogliatoi i rapporti siano tesissimi e proprio in queste ore De Laurentiis starebbe valutando l’ipotesi del clamoroso cambio.
Al netto di quello che succederà, resta il gesto inopportuno di Politano. Nel momento di maggiore difficoltà, non ha teso la mano al suo allenatore, ma l’ha mandato platealmente a quel paese. In gioco non c’è soltanto una diversa concezione della tattica da adottare. Così come Osimhen si era lamentato per il mancato utilizzo delle due punte, anche Politano - evidentemente - trova qualcosa da eccepire sulle scelte conservative del suo allenatore, lo stesso che non più tardi di qualche settimana fa disse che “quando una partita non si può vincere allora si deve fare di tutto per non perderla”. Non di sola tattica è il cuore della questione, certo.
Qui si parla di un allenatore chiaramente sfiduciato dai suoi stessi giocatori e di uno spogliatoio che l’ha data su. Le larghe vittorie contro Lecce e Udinese avevano illuso qualcuno, facendo credere che Garcia fosse davvero riuscito a ricucire gli strappi e a silenziare i veleni. Figurarsi. Il gesto di Politano - un gesto minimo, ma scomposto e inutile - ribadisce ancora una volta quanto siano lontani oggi i giocatori del Napoli dal loro allenatore. Due mondi che non si parlano, non hanno più niente da dirsi e più delle parole oggi - in casa Napoli - parlano i gesti, le facce, le espressioni.