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Pogmentary, Pogba racconta la rottura con lo United: 'Ha bluffato, gli farò vedere che ha sbagliato'. E il nuovo agente 'apre' alla Juve
Paul Pogba non dà certezze, solo indizi. Il tempo delle ufficialità e della comunicazione sulla sua prossima destinazione, dopo la conclusione della seconda esperienza al Manchester United, è sempre più vicino e la Juventus si staglia all’orizzonte, prossima al traguardo. Nel documentario a lui dedicato e prodotto da Amazon, "Pogmentary", il campione francese rivela invece i motivi che lo hanno portato a respingere anche gli ultimi disperati assalti dei Red Devils per prolungare il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. “Penso solo a giocare e vincere. Il mio obiettivo è far vedere allo United che hanno fatto un errore ad aspettare ad offrirmi un nuovo contratto. E agli altri club che hanno fatto questo errore. E' tutto qui, ora conoscete tutta la mia storia. La mia vita, la mia famiglia. Avete condiviso gioie e sconfitte, i dubbi sul futuro. E' solo l'inizio", racconta Pogba.
BLUFF UNITED - Che attraverso questa mini-serie ci mostra i momenti del confronto col suo ex agente Mino Raiola in merito all’offerta recapitata dal club inglese: “Vogliono assolutamente che resti. Per me, l'offerta non riflette questo. Ho detto loro: 'Se volete che resti, non presentate quell'offerta'. Voglio far loro capire che se vogliono veramente che resti e vogliono veramente costruire un progetto intorno a te, questa volta devono comportarsi diversamente e mettere i soldi sul tavolo". E Pogba sottolinea: "Stanno bluffando. Come puoi dire a un giocatore che vuoi assolutamente che resti e offrigli nulla? Mai visto una cosa così". Si parla di soldi dunque, ma in un passaggio successivo il Polpo lascia intendere che la sua prossima decisione sarà indirizzata anche da altri fattori: "E' così per tutti i giocatori, devi sentirti importante nel tuo club, nella squadra. Se non lo sei è una sentenza di fine. Cosa mi rende felice? Sono felice se sono coinvolto in un progetto”. E la Juve, la squadra che lo ha consacrato a livello internazionale e lo ha cresciuto umanamente, sembra essere la destinazione ideale: "Non sei una star perché lo dici tu. Diventi una star perché le persone ti rendono una star. E' quello che ho imparato dal mio periodo alla Juventus. E' stato il mio trampolino. Volevo provare di essere qualcuno. Conte? Mi diceva che se facevo bene avrei giocato. Ho fatto il mio primo gol nei pro contro il Napoli, alla Juve. Magico. Ero molto giovane, ma lì sono diventato un uomo".
L'APERTURA - E così, in attesa che un accordo pressoché definito sulla base di un contratto a 8 milioni di euro più bonus venga perfezionati negli ultimi dettagli burocratici, non ci resta che continuare a seguire gli indizi disseminati dai protagonisti di questa storia. Come l’avvocato Rafaela Pimenta, legale di fiducia da Pogba che ha assunto il controllo totale dell’impero Raiola dopo la scomparsa del procuratore italo-olandese. Le sue parole a Le Parisien sul Pogback suonano tanto come una conferma: “Se ne parla tanto. Quale sarebbe il pericolo di un ritorno in una ex squadra? Sono cambiate tante cose, è un altro gruppo, sono passati diversi anni e sarebbe un’altra storia”.
BLUFF UNITED - Che attraverso questa mini-serie ci mostra i momenti del confronto col suo ex agente Mino Raiola in merito all’offerta recapitata dal club inglese: “Vogliono assolutamente che resti. Per me, l'offerta non riflette questo. Ho detto loro: 'Se volete che resti, non presentate quell'offerta'. Voglio far loro capire che se vogliono veramente che resti e vogliono veramente costruire un progetto intorno a te, questa volta devono comportarsi diversamente e mettere i soldi sul tavolo". E Pogba sottolinea: "Stanno bluffando. Come puoi dire a un giocatore che vuoi assolutamente che resti e offrigli nulla? Mai visto una cosa così". Si parla di soldi dunque, ma in un passaggio successivo il Polpo lascia intendere che la sua prossima decisione sarà indirizzata anche da altri fattori: "E' così per tutti i giocatori, devi sentirti importante nel tuo club, nella squadra. Se non lo sei è una sentenza di fine. Cosa mi rende felice? Sono felice se sono coinvolto in un progetto”. E la Juve, la squadra che lo ha consacrato a livello internazionale e lo ha cresciuto umanamente, sembra essere la destinazione ideale: "Non sei una star perché lo dici tu. Diventi una star perché le persone ti rendono una star. E' quello che ho imparato dal mio periodo alla Juventus. E' stato il mio trampolino. Volevo provare di essere qualcuno. Conte? Mi diceva che se facevo bene avrei giocato. Ho fatto il mio primo gol nei pro contro il Napoli, alla Juve. Magico. Ero molto giovane, ma lì sono diventato un uomo".
L'APERTURA - E così, in attesa che un accordo pressoché definito sulla base di un contratto a 8 milioni di euro più bonus venga perfezionati negli ultimi dettagli burocratici, non ci resta che continuare a seguire gli indizi disseminati dai protagonisti di questa storia. Come l’avvocato Rafaela Pimenta, legale di fiducia da Pogba che ha assunto il controllo totale dell’impero Raiola dopo la scomparsa del procuratore italo-olandese. Le sue parole a Le Parisien sul Pogback suonano tanto come una conferma: “Se ne parla tanto. Quale sarebbe il pericolo di un ritorno in una ex squadra? Sono cambiate tante cose, è un altro gruppo, sono passati diversi anni e sarebbe un’altra storia”.