Pogba: 'Valgo zero euro'. Galliani non crede alle sue orecchie e presenta un'offerta alla Juventus
In quel preciso momento, poco distante da Torino, nella sua casa di Milano, Adriano Galliani è davanti alla tivù, il suo Milan ha perso nel pomeriggio in casa con l’Atalanta e le critiche piovono sul mister e sulla dirigenza come poche volte nella sua storia rossonera. In quel momento, Galliani si allenta un po’ la cravatta gialla che gli scende sul pigiama di flanella, si mette più dritto sulla poltrona del salotto. Ha sentito bene? Pogba dice di valere zero euro. Zero. Come uno svincolato, un prestito gratuito senza obbligo di riscatto, uno che ti girano senza soldi per il cartellino solo per sbarazzarsi dell’ingaggio. Gli occhi del’AD del Milan si illuminano, il respiro si fa più pesante.
Eccola l’occasione vera, altro che Cerci, per il mercato di gennaio rossonero. Paul Pogba. Rientra perfettamente nelle linee guida per i trasferimenti della (ex) società di via Turati (ora trasferitasi nella navicella spaziale vicino San Siro). È un centrocampista, e in questo momento l’unico in grado di giocare a metà campo, nel Milan, è Bonaventura, che era stato preso come esterno d’attacco. È gratis, che è la cosa fondamentale. È francese, e Mexes, Ramì, Menez, riuscirebbero a farlo ambientare in un baleno cantando insieme la Marsigliese.
Galliani non può credere alle sue orecchie. Pogba, falso d’autore meglio dell’originale, Desailly e Zidane fusi nella stessa divinità, stalattite di muscoli e arroganza, precisione e passione. Pogba, l’erede di se stesso, imparagonabile a chiunque altro.
Il giorno dopo Adriano Galliani si presente in società, comunica la decisione al suo entourage (mentre Barbara è in bagno, meglio non farle sapere le strategie del Milan). In pochi minuti viene decisa la strategia: si prende un appuntamento con Marotta e Nedved, si andrà a Torino il giorno dopo, l’offerta di zero euro va presentata subito.
Berlusconi telefonicamente avalla l’operazione. Dice solo: “Per Pogba hip hip hurrà!”, poi riaggancia. È il segnale. Il giorno dopo Galliani, dopo una riunione di un’ora con i vertici bianconeri, presente l’offerta, si impettisce tutto, è di sicuro arrivato per primo, sono passate appena ventiquattro ore dalla dichiarazione del top player francese. Marotta e Nedved si guardano perplessi, poi azzardano un rilancio. Vogliono Zaccardo come conguaglio, e la cosa si può fare. Galliani batte una mano sul grande tavolo delle riunioni di casa Juve, sposta lo sguardo oltre la finestra che dà sulla Mole, si scioglie in un sospiro di rabbia. Zaccardo, maledetto tu e il tuo amore, profondo e ostinato, per il rossonero. Che gran Milan sarebbe potuto essere con Pogba a zero euro.
Marco Marsullo