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Pogba squalificato: tra stipendio e risoluzione del contratto, ecco quanto può risparmiare la Juventus
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IL CONTRATTO – L’addio di Pogba alla Juventus è ormai qualcosa di altamente scontato. Una storia d’amore che si è interrotta ancora prima che potesse rinascere. Nell’estate del 2022, l’ex mezzala del Manchester United era diventato il calciatore più pagato della rosa bianconera: ritornato a parametro zero (con un contratto quadriennale firmato con un ingaggio da 8 milioni di euro annui, più di 2 bonus). Arrivando dopo gli anni all’estero vissuti a Manchester (sponda Red Devils), il club bianconero era riuscito a usufruire dei vantaggi del Decreto Crescita, mantenendo, in sostanza, un costo pari a 12 milioni lordi circa all’anno per le casse della Juventus.
RISPARMIO IMPORTANTE – La decisione da parte del Tribunale Nazionale Antidoping pone l’accento su quanto, contratto alla mano, la Juventus possa risparmiare con l’addio di Pogba. Ricordiamo, innanzitutto, un punto importante: in attesa della squalifica definitiva, la società bianconera aveva scelto di mantenere Pogba a regime minimo di stipendio (si parla di circa 2mila euro al mese). Ora, di fronte alla ricezione della notizia della squalifica per quattro anni (quindi oltre il periodo di contratto tra il francese e la Vecchia Signora, in scadenza il 30 giugno 2026), il club può richiedere la risoluzione di tale accordo, arrivando a un risparmio complessivo di 33 milioni di euro, calcolando il periodo di stipendio minimo (a partire da settembre) e l’azzeramento dello stipendio per le prossime due stagioni sportive, le ultime in casa Juventus.
DANNI A LIVELLO ECONOMICO – Allo stato attuale dei fatti, come riporta La Gazzetta dello Sport, non filtra ancora alcuna informazione circa la volontà di chiedere i danni d’immagine al giocatore francese. Possibile che si attenda l’esito del ricorso (che gli avvocati e l’entourage di Pogba richiederanno) e la reale sanzione definitiva.