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    Pogba, è scontro Juve-Raiola, Marotta 'Dica quello che vuole, decidiamo noi'

    Pogba, è scontro Juve-Raiola, Marotta 'Dica quello che vuole, decidiamo noi'

    L’amministratore delegato della Juve Beppe Marotta ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport HD, nel pre partita di Pescara-Juventus.

    Mino Raiola ha parlato di Pogba. Cosa risponde la società?

    Parliamo più di questa situazione, che non è certamente un caso. Io ritengo che quando si vive in una comunità, e una squadra di calcio è un esempio di comunità, ci siano delle regole, dei regolamenti di disciplina da rispettare, il leader di questo gruppo è indiscutibilmente Antonio Conte, oltretutto è un gestore di questo gruppo. Io credo che l’allenatore moderno abbia nel suo profilo anche questa caratteristica principale: gestire degli uomini, che sono molto più emancipati rispetto ai calciatori di qualche anno fa. Quindi, nel momento in cui lui ha valutato e ha proposto questo provvedimento disciplinare, che non è certo punitivo, ma educativo per un ragazzo del ’93 che è potenzialmente un grande campione, ma sicuramente farà tesoro di questa esperienza, credo che sia un’esperienza appunto positiva per lui, come dicevo, e un comportamento assolutamente giusto, una decisione giusta da parte della società.

    La decisione di non convocarlo e di dare notizia del motivo della mancata convocazione sul sito internet è stata di Conte?

    L’allenatore è responsabile del gruppo e leader assolutamente riconosciuto, quindi ha dalla sua quella di proporre alla società eventuali decisioni. Nel momento in cui l’ha proposto alla società, la società l’ha avvallato, condividendolo in tutte quelle che erano le decisioni. Quindi la decisione non è solo di Conte, ma dell’intera società. Ritengo che Mino Raiola abbia tutto il diritto di esprimere quello che vuole, probabilmente non è molto a conoscenza dei fatti, però non voglio entrare nel merito. Posso semplicemente dire che la Juventus è in grado da sola, coscienziosamente, con grande senso di responsabilità, di decidere per il bene della squadra e dei giovani campioni.

    Bisogna stare attenti al Pescara stasera?

    Perché sono quelle partite in cui sulla carta il divario di crediti è notevole, quindi, come si suol dire, il Pescara non ha niente da perdere. In realtà le insidie sono dietro l’angolo e proprio le difficoltà maggiori sono contro queste squadre. Credo che, al di là dell’atteggiamento tattico sicuramente indiscutibile da parte nostra, ci debba essere un approccio motivazionale come sempre, questa credo sia la differenza di questo genere di partite. Ma su questo so con certezza che Conte ha lavorato in settimana, di non sottovalutare proprio l’avversario, quindi l’auspicio è che si possa fare un’ottima partita.

    Lucio vi sta convincendo? Come mai non lo utilizzate così tanto?

    L’acquisizione di Lucio, che come sapete è avvenuta a parametro zero, è stata fatta con una logica ben precisa: portare in gruppo un giocatore di grande esperienza, perché credo che in questo momento nel campionato italiano sia veramente  il giocatore più titolato. Quindi, nell’ambito di questo, c’era proprio il fatto che, qualora ci fosse stata un’emergenza, lui avrebbe dovuto dare una mano. Fortunatamente infortuni non si sono verificati, quindi direi che l’assetto titolare è quello con Barzagli, Chiellini e Bonucci. Devo dire con molta onestà che Lucio si allena sempre in modo molto professionale, è un grandissimo professionista, non ha mai evidenziato la volontà e la voglia di trasferirsi in un’altra squadra, né tanto meno questa è la volontà della società. Io credo che nell’arco di una stagione sportiva verrà il momento in cui potrà mettersi direttamente a disposizione.

    Quintero.

    Posso dire che è un giocatore di valore, questo mi sembra rispettoso nei confronti del giocatore e del Pescara, però noi non abbiamo assolutamente né intrapreso una trattativa con loro né tanto meno immaginato di fare un’offerta. In questo momento siamo concentrati molto sul campionato, siamo concentrati sulla partita di stasera, lo sono i giocatori in campo, lo è l’allenatore dall’alto della postazione in tribuna e lo siamo anche noi dirigenti. Credo che ogni valutazione o discussione su questo genere di argomenti magari la faremo più avanti.

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