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    Pogba e Higuain: il calciomercato non sarà più lo stesso

    Pogba e Higuain: il calciomercato non sarà più lo stesso

    • Luca Borioni
    Quella che stiamo attraversando potrebbe essere ricordata come l’estate che ha cambiato per sempre il calcio. Italiano, almeno. Perché non si era mai visto un mercato caratterizzato da eventi così straordinari: un probabile colpo in uscita da oltre 100 milioni e un altro colpo “interno” per quasi altri 100 milioni. Vale a dire per un Pogba richiesto dal Manchester United e un Higuain bramato dalla Juventus.

    Due affari senza precedenti. E’ vero che ai bianconeri era già accaduto di cedere a peso d’oro un giocatore (Zidane al Real Madrid) e di acquisirne altri di primo piano grazie a quell’entrata. Ma, a parte che erano altri tempi e giravano altre monete, in questo caso non è ancora detto che un’operazione (Higuain) sia successiva o comunque collegata all’altra (Pogba) e comunque era ormai da troppo tempo che non si vedeva un club italiano muoversi sulla scene delle trattative evidenziando tale potenza di fuoco. 

    In generale, sono segnali inequivocabili che dimostrano che qualcosa sta cambiando. Zidane all’epoca era un campione più maturo di Pogba e con la Juve aveva già condiviso un numero sufficiente di successi. In più si era trattato di un caso se non isolato quanto meno raro. Oggi la facilità con cui Pjanic ha svestito la maglia della Roma per vestire quella a tinte contrastanti della Juve conferma una volta per tutte che sono i giocatori in primis a orientare le scelte di mercato dei club e che i vincoli di appartenenza sono saltati. Se dovesse poi andare a segno pure il colpo Higuain - un giocatore simbolo del Napoli che decide di passare dall’altra parte della barricata per una considerazione meramente professionale - ecco che ulteriori paletti verrebbero a mancare. Certo, è la Juventus a monopolizzare i gossip più clamorosi, grazie alla crescita delle ultime stagioni, alla nuova dimensione patrimoniale che ha raggiunto, a una serie di segni identificativi che ormai la pongono sullo stesso piano dei grandi club d’Europa.

    Ma alla fine tutti questi tabù infranti che ricadute avranno sui tifosi, su chi il calcio lo vive a partire da una spontanea passione? Una volta un trasferimento come quello di Higuain dal Napoli alla Juve potevi solo immaginarlo, sapendo che non si sarebbe mai realizzato. Oggi accade il contrario. Nessun sogno, neppure il più temerario, è davvero impossibile. Magari capitava che Boniperti sfilasse Boninsegna all’Inter lasciando sul campo Anastasi. Magari Baggio veniva traslocato da Firenze alla Torino bianconera. Ma mai a suon di fantastilioni, mai per un puro calcolo del campione in questione che, invece, subiva le strategie societarie. Mai per la clausola rescissoria allora sconosciuta, una specie di golden gol del calciomercato, che non ammette repliche e ti lascia a bocca aperta, seppur con le tasche piene.

    Eppure c’è qualcosa che si perde. Se prima vigeva una sorta di “gentlemen agreement” dietro ai limiti imposti dai numeri economici che impediva di progettare il colpaccio da una squadra rivale all’altra (con poche eccezioni), ora tutto si può fare. Basta che ci siano le premesse economiche e poi via, il mercato diventa schiacciasassi. E quando qualcuno si appella a determinati valori, fa la figura del retrogado o magari di quello che a sua volta gioca sul filo del cinismo e del calcolo più spietato. C’è forse qualcuno che ha ravvisato nelle dichiarazioni di De Laurentiis su Higuain-Juve un filo di sincerità?
    Insomma il mercato si evolve e promette sempre più fuochi d’artificio, ma come accade anche nella vita reale, sono sempre meno i fortunati che se li possono permettere. Gli altri restano a guardare

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