AFP/Getty Images
Podolski chiama, l'Inter risponde?
Trattato a lungo dalla Juventus nell'ultima sessione di mercato, Lukas Podolski potrebbe rappresentare per diverse squadra europee la classica occasione della sessione di gennaio. L'attaccante tedesco, 29 anni e un contratto in scadenza con l'Arsenal a giugno 2016, non rientra da tempo nei piani del manager Arsene Wenger, che gli ha concesso sinora 27' complessivi in Premier e 14' in Champions League, preferendogli giocatori decisamente più futuribili come Alexis Sanchez, Alex Oxlade-Chamberlain e il gallese Aaron Ramsey.
VIA A GENNAIO - Scelte che hanno spinto il campione del mondo a rilasciare le seguenti dichiarazioni ai media inglesi: "Sono un giocatore competitivo e, come tale, non mi piace stare a guardare i compagni. Voglio giocare molto di più e, se non sarà così, dovrò cambiare qualcosa". Un modo come un altro per dire che già a gennaio l'ex calciatore di Colonia e Bayern Monaco si guarderà attorno alla ricerca di una nuova sistemazione. La scorsa estate, Wenger bloccò la sua partenza in prestito alla Juventus, con cui Podolski aveva raggiunto un'intesa sull'ingaggio, e anche un'offerta del Wolfsburg, dichiarando di contare ancora sul ragazzo.
L'IDEALE PER MAZZARRI - Il campo ha detto altro e le continue voci su un Arsenal pronto a regalarsi l'ex napoletano Edinson Cavani per completare il reparto offensivo hanno indotto Podolski a sfogarsi. La Juve, che continua a puntare sul tandem Llorente-Tevez e faticano a dare spazio alle alternative come Morata, Coman e Giovinco, non ha più l'esigenza di muoversi per rinforzare il reparto offensivo, a differenza dell'Inter. Il club nerazzurro, causa l'impossibilità di cedere Guarin, avrebbe completato la sua campagna acquisti estiva con una seconda punta/esterno offensivo e per dimenticare la beffa Bonavantura sul fotofinish è pronta ad intervenire tra qualche mese. Podolski non è un nome nuovo in casa nerazzurra, ha un ingaggio sostenibile (2,4 milioni di euro a stagione) e quella duttilità tattica (può giocare largo a sinistra ma è anche una buona spalla per un centravanti) che farebbero al caso di Mazzarri. Senza dimenticare quell'appeal internazionale molto gradito al presidente Thohir, in cerca di calciatori (l'esempio di Vidic è emblematico) in grado di muovere anche la macchina del marketing e del merchandising e rilanciare il marchio Inter a livello internazionale.
VIA A GENNAIO - Scelte che hanno spinto il campione del mondo a rilasciare le seguenti dichiarazioni ai media inglesi: "Sono un giocatore competitivo e, come tale, non mi piace stare a guardare i compagni. Voglio giocare molto di più e, se non sarà così, dovrò cambiare qualcosa". Un modo come un altro per dire che già a gennaio l'ex calciatore di Colonia e Bayern Monaco si guarderà attorno alla ricerca di una nuova sistemazione. La scorsa estate, Wenger bloccò la sua partenza in prestito alla Juventus, con cui Podolski aveva raggiunto un'intesa sull'ingaggio, e anche un'offerta del Wolfsburg, dichiarando di contare ancora sul ragazzo.
L'IDEALE PER MAZZARRI - Il campo ha detto altro e le continue voci su un Arsenal pronto a regalarsi l'ex napoletano Edinson Cavani per completare il reparto offensivo hanno indotto Podolski a sfogarsi. La Juve, che continua a puntare sul tandem Llorente-Tevez e faticano a dare spazio alle alternative come Morata, Coman e Giovinco, non ha più l'esigenza di muoversi per rinforzare il reparto offensivo, a differenza dell'Inter. Il club nerazzurro, causa l'impossibilità di cedere Guarin, avrebbe completato la sua campagna acquisti estiva con una seconda punta/esterno offensivo e per dimenticare la beffa Bonavantura sul fotofinish è pronta ad intervenire tra qualche mese. Podolski non è un nome nuovo in casa nerazzurra, ha un ingaggio sostenibile (2,4 milioni di euro a stagione) e quella duttilità tattica (può giocare largo a sinistra ma è anche una buona spalla per un centravanti) che farebbero al caso di Mazzarri. Senza dimenticare quell'appeal internazionale molto gradito al presidente Thohir, in cerca di calciatori (l'esempio di Vidic è emblematico) in grado di muovere anche la macchina del marketing e del merchandising e rilanciare il marchio Inter a livello internazionale.