Plusvalenze, i valori gonfiati nelle carte: 'Osimhen non valeva 70, Rovella come McKennie? Massimo 6'. Nomi e metodo della Procura Figc
DA OSIMHEN A ROVELLA - Per questo, riporta Repubblica per il procuratore Giuseppe Chiné e i suoi uomini, Osimhen (ceduto al Lille con 3 giovani in cambio) non doveva valere 71 milioni ma “solo” 52. Rovella (comprato dalla Juve con due giocatori in cambio) non 18 milioni ma soltanto 6. Portanova (uno dei due giovani dello scambio con Rovella) non 10 ma 2, e infine Audero (dalla Juve alla Sampdoria) non 20 ma 13 milioni.
IL METODO - In tutto, solo in Serie A, per la Procura sarebbero state gonfiati i valori per ottenere più di 111 milioni di plusvalenze. Per determinare questi valori, Chinè nell’atto conferma che , “si è reso necessario sottoporre i valori dei calciatori compravenduti ad una verifica di congruità e coerenza”. E per questo è stata sviluppata una “metodologia per eseguire la verifica di valore”. E qual è questo metodo? Prima di tutto le valutazioni sono state rapportate al valore del sito Transfermarkt . Poi sono state parametrate con operazioni dello stesso valore economico.
I PARAGONI DI MCKENNIE E TONELLI - Ad esempio la Juventus ha valutato Rovella con la stessa cifra con cui ha pagato McKennie, nonostante avesse “una carriera decisamente meno importante”. Oppure i tre talenti del Napoli inseriti nell’affare Osimhen fosse valutati più di Tonelli nonostante “uno storico sportivo ed economico decisamente inferiore”.