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Platini: 'Un ritorno alla Juve? Le storie d'amore non si rivivono due volte. Ceferin e Infantino due usurpatori'
Michel Platini, ex fuoriclasse della Juventus e presidente della Uefa dal 2007 al 2016, ha concesso un'intervista a La Stampa, nella quale ha affrontato diversi argomenti. Dal suo legame col club bianconero fino alle proprie battaglie politiche per riabilitarsi dopo le condanne ricevute per presunte irregolarità commesse nei confronti della Fifa.
"Senza la Juventus, senza l’Avvocato non sarei mai diventato Michel Platini. Se fossi rimasto a Nancy la mia vita avrebbe preso tutta un’altra piega. E poi la collina, la scuola francese dei miei figli, il ristorante Giudice. Sa qual è alla fine la cosa più bella? La passione dei tifosi della Juventus per me. In fondo io sono sempre rimasto uno di loro. Un futuro in bianconero? La Juve non mi ha mai offerto un ruolo da dirigente, tornare qui dopo trent'anni non avrebbe avuto senso. Di quel mondo non ci sarebbe stato più nessuno, le storie d'amore non si rivivono due volte", ha dichiarato Le Roi.
Sul caso Vlahovic: "La società è razzista, il calcio ci prova a tenere fuori il razzismo dagli stadi ma complicato. Se avessi avuto un'idea quando ero presidente dell'Uefa l'avrei applicata". Sui processi sportivi nei confronti della Juve e l'influenza della penalizzazione subita: "Quanto ha condizionato i giocatori? Molto se sei attaccato alla società. Altrimenti i giocatori se ne possono anche fregare. tanto sanno di poter cambiare facilmente squadra".
Platini ha concluso infine con un attacco alle istituzioni calcistiche internazionali: "Cosa mi rimane del processo? Solo l'idea di un complotto per farmi fuori. Fair play finanziario? Chieda a quelli dell’Uefa. Qualcosa resiste ma è complicato per il presidente dell’Uefa Ceferin farlo rispettare se il suo principale sostenitore è l’emiro Al Khelaifi del Psg. La verità è che sia Ceferin sia il presidente della Fifa Infantino sono degli usurpatori di poltrone. Io facevo calcio, loro politica. Non c’è una riforma nei loro programmi, se non fare più partite e incassare più soldi. E così non rispettano le competizioni che hanno fatto la storia del calcio. Superlega? Prima o poi si farà, ma non così. E… non mi faccia dire di più".
"Senza la Juventus, senza l’Avvocato non sarei mai diventato Michel Platini. Se fossi rimasto a Nancy la mia vita avrebbe preso tutta un’altra piega. E poi la collina, la scuola francese dei miei figli, il ristorante Giudice. Sa qual è alla fine la cosa più bella? La passione dei tifosi della Juventus per me. In fondo io sono sempre rimasto uno di loro. Un futuro in bianconero? La Juve non mi ha mai offerto un ruolo da dirigente, tornare qui dopo trent'anni non avrebbe avuto senso. Di quel mondo non ci sarebbe stato più nessuno, le storie d'amore non si rivivono due volte", ha dichiarato Le Roi.
Sul caso Vlahovic: "La società è razzista, il calcio ci prova a tenere fuori il razzismo dagli stadi ma complicato. Se avessi avuto un'idea quando ero presidente dell'Uefa l'avrei applicata". Sui processi sportivi nei confronti della Juve e l'influenza della penalizzazione subita: "Quanto ha condizionato i giocatori? Molto se sei attaccato alla società. Altrimenti i giocatori se ne possono anche fregare. tanto sanno di poter cambiare facilmente squadra".
Platini ha concluso infine con un attacco alle istituzioni calcistiche internazionali: "Cosa mi rimane del processo? Solo l'idea di un complotto per farmi fuori. Fair play finanziario? Chieda a quelli dell’Uefa. Qualcosa resiste ma è complicato per il presidente dell’Uefa Ceferin farlo rispettare se il suo principale sostenitore è l’emiro Al Khelaifi del Psg. La verità è che sia Ceferin sia il presidente della Fifa Infantino sono degli usurpatori di poltrone. Io facevo calcio, loro politica. Non c’è una riforma nei loro programmi, se non fare più partite e incassare più soldi. E così non rispettano le competizioni che hanno fatto la storia del calcio. Superlega? Prima o poi si farà, ma non così. E… non mi faccia dire di più".