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Pjanic: 'Non pensavo di fare così fatica alla Juve, ora la svolta. E su Higuain...'
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Corriere della Sera e Tuttosport dedicano grande spazio ad uno dei principali artefici della vittoria della Juventus sull'Atalanta di sabato sera, Miralem Pjanic. Sistemato in posizione più avanzata e a ridosso degli attaccanti, l'ex Roma ha preso per mano la squadra riscattando una serie di prove poco convincenti. Ecco le sue parole sul cambio di ruolo e sui primi difficili mesi in bianconero: "Non è una questione di ruolo e di posizione in campo, perché a Roma ho fatto per cinque anni la mezzala. Ma qui c’è tutto un altro tipo di gioco e mi sto abituando. A Roma c’erano più passaggi corti e molto più possesso pallla, qui si verticalizza di più. L’allenatore e i compagni mi stanno dando fiducia: l’inserimento dura forse di più di quello che pensavo e di quello che volevo, ma rimango tranquillo e sereno. L’importante è che la Juve vinca, poi le mie qualità verranno fuori, io so quello che posso dare".
Sulle critiche: "Le ho ascoltato le critiche ed è normale che arrivino, ma per sapere se ho giocato bene o male non è che mi serva sentirle: il vero Pjanic ancora non si è visto e anche il nostro gioco in generale deve migliorare. La Juve può dare molto di più, lo sappiamo tutti. Certe botte fanno più bene che male? L’importante è che non capitino troppo spesso. Dopo Genova, nello spogliatoio c’era molta rabbia. Ci siamo parlati, ci siamo detti le cose che vanno e quelle che non vanno. C’è servito per battere l’Atalanta e speriamo ci serva anche per il futuro, a cominciare dall’ultima gara di Champions contro la Dinamo, in cui ci servono i 3 punti. Ma qui c’è il dna vincente, sappiamo gestire le pressioni. Aiutare Higuain? Lui può segnare pure da solo, non gli serve un uomo assist. È fortissimo".
Corriere della Sera e Tuttosport dedicano grande spazio ad uno dei principali artefici della vittoria della Juventus sull'Atalanta di sabato sera, Miralem Pjanic. Sistemato in posizione più avanzata e a ridosso degli attaccanti, l'ex Roma ha preso per mano la squadra riscattando una serie di prove poco convincenti. Ecco le sue parole sul cambio di ruolo e sui primi difficili mesi in bianconero: "Non è una questione di ruolo e di posizione in campo, perché a Roma ho fatto per cinque anni la mezzala. Ma qui c’è tutto un altro tipo di gioco e mi sto abituando. A Roma c’erano più passaggi corti e molto più possesso pallla, qui si verticalizza di più. L’allenatore e i compagni mi stanno dando fiducia: l’inserimento dura forse di più di quello che pensavo e di quello che volevo, ma rimango tranquillo e sereno. L’importante è che la Juve vinca, poi le mie qualità verranno fuori, io so quello che posso dare".
Sulle critiche: "Le ho ascoltato le critiche ed è normale che arrivino, ma per sapere se ho giocato bene o male non è che mi serva sentirle: il vero Pjanic ancora non si è visto e anche il nostro gioco in generale deve migliorare. La Juve può dare molto di più, lo sappiamo tutti. Certe botte fanno più bene che male? L’importante è che non capitino troppo spesso. Dopo Genova, nello spogliatoio c’era molta rabbia. Ci siamo parlati, ci siamo detti le cose che vanno e quelle che non vanno. C’è servito per battere l’Atalanta e speriamo ci serva anche per il futuro, a cominciare dall’ultima gara di Champions contro la Dinamo, in cui ci servono i 3 punti. Ma qui c’è il dna vincente, sappiamo gestire le pressioni. Aiutare Higuain? Lui può segnare pure da solo, non gli serve un uomo assist. È fortissimo".