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    Pjanic: 'Ho avuto contatti con la Juve, tornerei in Italia. Allegri è il migliore, su Dybala e il fallo su Rafinha...'

    Pjanic: 'Ho avuto contatti con la Juve, tornerei in Italia. Allegri è il migliore, su Dybala e il fallo su Rafinha...'

    A tutto campo. Miralem Pjanic, centrocampista in forza al Besiktas, in prestito dal Barcellona, si è confessato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport: . Tanti gli argomenti trattatati, dalla Juve alla sua voglia d'Italia. "Mi manca, sinceramente. Io tornerei molto volentieri. Per farvi capire, l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale mi ha colpito, come se fossi italiano anche io".

    JUVE - "Potevo tornare l'anno scorso? Due contatti ci sono stati, poi non abbiamo definito nulla e non per una questione economica. Per me non era una questione di soldi, anche ora vorrei essere importante in un progetto e vincere lo scudetto. Ho fame, esperienza, quasi 700 partite: penso di poter aspirare a obiettivi alti".

    ALLEGRI - "A me tutte quelle critiche sembrano una follia. Io stimo molto Allegri, come allenatore e ancora di più come persona. Mi sembra la persona più giusta per la Juve e i risultati dicono che l’ha risistemata. Nessuno invece dice che sotto pressione è il più bravo".

    FALLO SU RAFINHA - "Mi viene da dire basta, parliamo d’altro. In quell’azione, io sono saltato così, non volevo di sicuro fare male. Certo, so che potevo prendere il secondo giallo, ma secondo me la prima ammonizione era stata sbagliata. Anni dopo, mi piacerebbe che si ricordasse la nostra grande rimonta, non una decisione di Orsato".

    JUVE-INTER - "Per me è 50-50, ma può decidere anche Paulo Dybala. Credo che Allegri lo farà giocare dall’inizio. Paulo ha la testa da campione, si farà sempre trovare pronto".

    ADDIO DYBALA - "Ho scritto subito a Paulo quando l’ho saputo, perché per me è un amico, mi è sempre piaciuto giocare con lui. Gli ho scritto che è un grande campione e lui ha risposto “grazie, fratello, ti voglio bene”. Credo di capire come si senta, lui non si è mai tirato indietro anche se stava male, non ha mai scelto di non giocare per salvaguardare se stesso. Però capisco anche la società, che è stata molto chiara. Credo abbia scelto un progetto diverso, con calciatori più adatti a quell’idea".

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