Pjanic alla Juve, si può: ecco perché
L’operazione è molto complicata, perché portare un giocatore della Roma alla Juve non è mai agevole. E gli ostacoli sono tanti: ambientali, soprattutto, perché serve qualcuno che spieghi ai tifosi giallorossi come mai un campione viene ceduto alla squadra più odiata dopo la Lazio. Però l’affare è possibile: Pjanic dalla Roma alla Juve, rigorosamente entro il 30 giugno. Vediamo perché può succedere.
LE PAROLE DI PALLOTTA - Pallotta spesso parla senza sapere oppure - ci auguriamo - facendo finta di non sapere. Ha detto: “Nainggolan e Pjanic restano”. Ebbene, non può dirlo. Non per entrambi, almeno, perché il presidente è certamente in grado di bloccare il belga, legato da regolare contratto alla Roma, ma non il bosniaco, il quale ha una clausola rescissoria di 38 milioni. E’ dunque nelle condizioni di andarsene, a patto che porti quella cifra. Con buona pace di Pallotta.
LE PAROLE DI MAROTTA - Marotta non sbaglia mai una frase. Ha detto: “Non ho mai trattato Pjanic”. Vero. Ma non ha detto: non lo tratterò mai. Né: non verrà mai. Espressione usata per altri calciatori che ritiene irraggiungibili. Non gli piace mentire e allora resta sul filo, gioca con le parole. La verità, a quanto ci risulta, è che Pjanic piaccia moltissimo a tutta la Juve, dai dirigenti ad Allegri.
LE PAROLE DI PJANIC - Pjanic ama Roma e la Roma, è legatissimo ai compagni (Totti in primis), ma si è reso conto che può essere il momento giusto per cambiare aria. Per guadagnare di più e anche per avere maggiori possibilità di vittoria. Difficile trovare una società migliore della Juve, da questo punto di vista, peraltro in un calcio - quello italiano - che lui già conosce alla perfezione. Non a caso ha detto: “Ho ancora due anni di contratto, ma nel nostro mondo non si sa mai cosa possa capitare”.
ROMA, SERVONO SOLDI - La Roma ha bisogno di soldi. Una quarantina di milioni, diciamo. Ed entro il 30 giugno, per inserirli in questo bilancio ed evitare gli strali dell’Uefa. Sabatini ci ha romanzato, ha detto che con una mossa a coda di gatto maculato - ma pensa un po’ - potrebbe tenere sia Pjanic che Nainggolan. In realtà pensare di ricavare 40 milioni dai ragazzi in prestito più Doumbia e Ljajic sembra impossibile. Altro che gatto maculato: bisogna vendere un big.
SPALLETTI PREFERISCE NAINGGOLAN - Spalletti ha costruito la sua Roma attorno a Nainggolan. Lo adora perché è il suo calciatore ideale (non solo il suo, a essere sinceri): lotta, corre, si inserisce, è continuo, non molla mai. Pjanic, talento indiscutibile, non lo soddisfa allo stesso modo, non a caso in qualche circostanza lo ha anche lasciato in panchina (a Bergamo per motivi disciplinari, pare, per via della famosa partita a briscola con Totti a mezzanotte). Il tecnico, insomma, non ha dubbi: Nainggolan non si tocca. Per cercare di salvarlo, l’unica ipotesi sembra essere la cessione di Pjanic.
LA CLAUSOLA E LA JUVE - La Juve ha ottimi rapporti con la Roma, che spesso si è accodata al club bianconero per le battaglie in Lega essendo incapace di portarne avanti una propria. Perciò Marotta non è intenzionato a forzare la mano. La clausola rescissoria da 38 milioni rappresenta una base di trattativa: diciamo che l’affare si può chiudere a una cifra che va dai 35 ai 40 milioni. Quale sarebbe il vantaggio per la Roma nel cedere il bosniaco alla Juve anziché farselo portare via da un club straniero con la clausola? Semplice: avere la certezza di poter mettere a bilancio la cessione di Pjanic entro il 30 giugno. Un elemento fondamentale in questa operazione.
IL PROGETTO DI ALLEGRI - Nelle idee di Allegri, Pjanic può giocare in almeno due ruoli del centrocampo: interno e trequartista. Il tecnico avrebbe così il calciatore ideale per ricoprire un ruolo, quello alle spalle degli attaccanti, che lui ritiene fondamentale ma che alla Juve non ha mai avuto un interprete di spessore (troppo discontinuo e spesso infortunato Pereyra, naufragati gli altri esperimenti). Il bosniaco rappresenterebbe un’arma preziosissima, dunque, e aumenterebbe il livello tecnico della Juve, come richiesto dallo stesso Allegri. Alla lunga, poi, Pjanic potrebbe anche essere provato come regista, alla Pirlo: i piedi certamente non gli mancano. Ma questa è un’altra storia, da vedere eventualmente più avanti.
IL COSTO - Una quarantina di milioni per Pjanic sono troppi? La Juve ritiene di no, per due motivi. Innanzitutto perché il calciatore è giovane (classe 90) e può ancora migliorare, soprattutto per continuità di rendimento, e poi perché un centrocampista di spessore internazionale ha una valutazione del genere. Prendiamo Andrè Gomes, giovane stella del Valencia che la Juve - Marotta dixit - tiene sotto osservazione: la sua valutazione rischia di essere perfino più elevata. Ma Pjanic è una certezza, anche per il calcio italiano, mentre Andrè Gomes andrebbe comunque verificato, benché abbia lasciato intravedere qualità da campione.
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@steagresti